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L'ennesimo attentato 11/12/2018

Gentilissima Signora Fait, vorrei esprimere tutta la mia vicinanza ad Amichai e Shira Ish-Ran, feriti ieri a Ofra, al loro bimbo – che i medici hanno dovuto far nascere con parto cesareo d’urgenza alla trentesima settimana di gestazione – e alle loro famiglie. In appena nove mesi sono passati dall’esultanza della festa nuziale (bellissimo il video pubblicato su Arutz Sheva) e dall’attesa del primogenito all’incubo: Shira in rianimazione, ferita all’addome; il piccolo strappato al suo naturale, comodo e sicuro rifugio nel grembo materno e costretto a lottare per la vita, per il quale i nonni chiedono preghiere. Prego che madre e figlio si riprendano perfettamente ed auguro ogni bene a questa giovane famiglia. E prego che le madri palestinesi inizino a distribuir schiaffoni, anziché dolci, a chi solo accenni ad istigare o festeggiare simili crimini: credo che avvicinerebbero la pace più di qualunque iniziativa diplomatica. In bocca al lupo a chi sta dando la caccia ai terroristi, che spero abbiano presto molto tempo per riflettere sulle proprie azioni, in celle ben sorvegliate. Molto cordialmente,

Annalisa Ferramosca

Gentile Annalisa,
Mentre Shira è ancora grave, i medici tentano disperatamente di salvare il bambino, solamente le prossime ore ci diranno se potrà vivere e se questa povera famiglia potrà sperare in un futuro senza disperazione. Quanto alle mamme palestinesi non si faccia illusioni, loro prenderebbero a schiaffoni i loro figli soltanto se non riuscissero ad ammazzare ebrei, l'albero da cui cade la mela marcia è marcio dalle radici. Zahal sta letteralmente "pettinando" la zona di Ofra nella ricerca dei terroristi che però sono superprotetti dalla popolazione. La notizia tragica quanto l'attentato è che l'Autorità Palestinese ha dichiarato che, siccome i terroristi hanno agito in territorio sotto amministrazione israeliana, l'ANP non ne è responsabile. Strano e ignobile modo di ragionare, come se un terrorista francese ammazzasse italiani in Lombardia e la Francia non dovesse considerarsi responsabile dell'accaduto. La ringrazio per la sua solidarietà che non manca mai quando Israele viene colpito e auguriamoci tutti che, oltre a un epilogo felice per la famiglia Ish-Ran, i terroristi vengano presi e rinchiusi per sempre.
Un cordiale shalom


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