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Avvenire Rassegna Stampa
11.12.2018 Indagine sull'antisemitismo in Europa: cresce il timore degli ebrei
Commento di Giovanni Maria Del Re

Testata: Avvenire
Data: 11 dicembre 2018
Pagina: 14
Autore: Giovanni Maria Del Re
Titolo: «Antisemitismo in aumento. Il 38% degli ebrei non si sente sicuro in Europa»

Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 11/12/2018, a pag. 14, con il titolo "Antisemitismo in aumento. Il 38% degli ebrei non si sente sicuro in Europa", il commento di Giovanni Maria Del Re.

La diffusione dell'odio antisemita in Europa è dovuto anche alla quotidiana disinformazione di numerose testate, che diffondono menzogne contro Israele, lo Stato ebraico. Tra queste, in Italia una delle peggiori è proprio Avvenire.

Ecco l'articolo: 

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Gli ebrei si sentono sempre più minacciati in Europa, e tanti nascondono la loro identità religiosa per paura. A lanciare l'allarme antisemitismo è un rapporto pubblicato dall'Agenzia Ue per i Diritti fondamentali (Fra, con sede a Vienna), fondato su un'indagine tra 16396 persone di identità ebraica in 12 Stati membri (Italia, Austria, Belgio, Germania, Danimarca, Spagna, Francia, Ungheria, Olanda, Polonia, Svezia e Regno Unito), che ospitano il 96% della popolazione ebraica del Continente. Un dato per tutti: per l'89% degli ebrei europei la minaccia antisemitismo è aumentata negli ultimi cinque anni (l'81% in Italia). «Decenni dopo l'Olocausto - ha dichiarato Michael O'Flaherty, direttore della Fra - livelli scioccanti e in aumento di antisemitismo continuano ad affliggere l'Europa». «ll ventesimo secolo - ha fatto eco il primo vice-presidente della Commissione Europea, FransTimmermans - ha avuto molte malattie, l'unica rimasta incurabile è l'antisemitismo». Per l'80% degli ebrei europei è in effetti un problema molto grave (il 71% per l'Italia), soprattutto sui forum online e i social network (l'89% in media, il 90% in Italia), ma il 73% avverte minacce anche nei luoghi fisici pubblici. In particolare per l'Italia, dopo i social network, l'antisemitismo si manifesta di più nei media (73%) e con i graffiti murali (66%), un po' meno per strada (il 51%). A sentirsi più minacciati sono per la cronaca gli ebrei in Francia, Polonia, Belgio e Germania. Il 38% in media non si sente sicuro nel Continente e ha pensato addirittura di emigrare.

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Il 47% afferma di temere di essere vittima di insulti o molestie antisemitiche, il 40% di essere aggrediti fisicamente. Qui, a dire il vero, l'Italia sta un po' meglio: a pensare di emigrare è il 22%, il 20% teme insulti o molestie, e il 30% violenze fisiche. Comune un po' a tutti i Paesi del campione è la tendenza a celare la propria identità, per paura: in media il 28% evita sempre o molto spesso di portare capi di abbigliamento o simboli che possano identificarli come ebrei (il 24% in Italia), il 43% occasionalmente (i149% nella Penisola). E il 34% evita di visitare siti ebraici. Non sono solo timori: il 39% del campione afferma di esser stato vittima di molestie di natura antisemitica negli ultimi cinque anni il 36% in Italia), il 3% anche attacchi fisici. Il 79% a livello Ue (e il 77% in Italia) ha però rinunciato a sporgere denuncia, convinto che tanto non serva a nulla. E il prodotto di quella che il rapporto definisce una pericolosa «normalizzazione» del fenomeno. Interessanti anche i risultati sugli autori degli attacchi. A parte le risposte che rinviano a ignoti, conoscenti, clienti e simili, in media al primo posto sono musulmani radicali (31%), seguiti da estremisti di sinistra (21%), a sorpresa solo il 13% è identificato come militante di estrema destra. Il quadro è un po' diverso per l'Italia: al primo posto sono gli estremisti di sinistra (38%), seguiti da estremisti di destra (28%), mentre i musulmani radicali sono al 20%. Infine, il 21% in media (e il 17% in Italia) ritiene di esser discriminato per il solo fatto di essere ebrei. L'Agenzia chiede ora agli Stati membri un'«azione urgente e immediata», anzitutto rafforzando l'insegnamento dell'Olocausto e aumentando la consapevolezza dei cittadini. «Serve - ha avvertito Timmermans - un'azione concreta negli Stati membri. Non c'è Europa se gli ebrei non si sentono sicuri».

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lettere@avvenire.it

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