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Come hanno affrontato i nostri media nazionali l'evacuazione di Gaza e le moltissime notizie che in questi giorni hanno catturato la nostra attenzione ? Lasciamo da parte I complimenti per ha onorato la professione scrivendo articoli equilibrati che hanno aiutato i lettori a capire quello che sta succedendo in Israele. Diamo invece uno sguardo attendo a chi ha scritto e titolato nel modo che vedremo. Iniziamo con l'articolo sui DS uscito ieri sul Corriere della Sera. Si incomincia con un riferimento a Fassino, il quale assolve il suo partito ( dimenticando che prima si chiamava PCI) da ogni estremismo, scaricandolo sul Manifesto e sulle correnti "radicali" della sinistra. Certo, il Manifesto ha titolato ieri la copertina "il contro esodo" dando prova di grande sensibilita' umana. Non si smentiscono i nostalgici del Gulag. Fassino poi dichiara "E'la politica italiana che mostra il suo provincialismo",per giustificare il disinteresse su quanto avviene a Gaza, dimenticando che la polica italiana, come la chiama lui, ha cambiato completamente registro nei confronti della questione israelo-palestinese da quando c'e' il governo Berlusconi. Anche Fassino, riteniamo, si sara' accorto quanto siano cambiati i rapporti con Israele da quando la nostra politica estera ha smesso di essere arabo-condiscendente. Tralasciamo le posizioni di D'Alema, da sempre pregiudizialmente critico con Israele, non importa quale partito israeliano sia al governo. Il suo tentativo di voler giustificare il terrorismo palestinese quale reazione all'occupazione israeliana e' noto e non dimenticato. Ma la dichiarazione piu' incredibile viene dallo stesso Fassino, quando dichiara al Corriere " Io equiparo Sharon al capo del governo razzista sudafricano che a un certo punto decise di stringere la pace con Mandela e lo fece". Incredibile, Sharon eguale a Botha, e dovremmo dedurre che anche Arafat debba essere paragonato a Mandela, visto che l'Unita', anche quella diretta da Furio Colombo, ha fatto da megafono consenziente al defunto dittatore , leader si' ma della corruzione e del terrorismo. Altri giornali non sono da meno. A Igor Man sulla Stampa non sara' sembrato vero poter scrivere che "Sharon ha spedito in paradiso tutti i piu' incisivi leaders di Hamas". In Paradiso ? lo sceicco Yassin, l'organizzatore delle stragi piu' efferate' in paradiso ? I capi di Hamas, autentici fabbricatori di morte "leaders incisivi" ? Che dire poi degli infiltrati a Gaza, il cui obiettivo e' quello di far fallire il piano di Sharon, e che quindi non dovrebbero godere le simpatie della stampa cosidetta progressista ? Quasi tutti gli inviati li chiamano "giovani del movimento", "militanti", come hanno sempre definito i terroristi di Hamas e della Jihad islamica, quasi a voler dire, vedete, anche Israele ha i suoi militanti, cioe'i suoi terroristi. Non da meno il paragone tra i soldati israeliani che "ubbidiscono agli ordini" con i nazisti che si giustificavano con la stessa motivazione. Basta trovare un professore qualunque e riportare le sue pazzesche opinioni, come fa Lorenzo Cremonesi sul Corriere. I soldati che piangono non sono un esempio di solidale partecipazione con le sofferenza altrui, ma diventano un "brutto segno". A Sharon imputano il "voltafaccia". Per quale altra considerazione se non quella di delegittimarne la credibilita' ? "Si procedera' verso il negoziato previsto dalla Road Map ?", si chiede Sandro Viola su Repubblica, ma si dimentica di scrivere che il primo atto previsto e' lo smantellamento del terrorismo da parte dell'Autorita' palestinese. Il che non e' mai avvenuto. E' successo semmai il contrario. Gaza viene definita "il primo spezzone del futuro stato palestinese", come dire, guardate che se li' il terrorismo continua, la colpa e' sempre di Israele, anche se fra pochissimo Gaza sara' totalmente autonoma e indipendente, altro che spezzone. Per finire l'ultima perla, sempre da Repubblica. L'evacuazione da Gaza diventa nel titolo di ieri " L'ultima Guerra di Sharon". Complimenti. Angelo Pezzana