Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 01/12/2018, a pag.2 della cronaca milanese, con il titolo "Milano: torna Jewish in the City" la cronaca di Barbara Uglietti
Il biglietto d'invito è gioioso; è stato "recapitato" a tutta la città; il mittente è la Comunità ebraica, che per tre giorni, da oggi a lunedì, riempirà Milano di spettacoli, convegni, incontri, musica e danza con "Jewish in the City", il festival che per il quarto anno propone un occasione di conoscenza e incontro. Gli eventi (tutti a ingresso gratuito), sono diversissimi tra loro ma disegnano un unico progetto, costruito con la volontà di illuminare Milano di cultura ebraica: quest'anno la manifestazione coincide con Chanukkà, la festa delle luci, e proprio "Luci per la Città" è il titolo della rassegna. il primo appuntamento è questa sera, con la commedia "Oh Dio Mio!" al Teatro DalVerme, subito sold out. Ma l'apertura ufficiale si terrà domani, a partire dalla 10.30, alla Sinagoga di via della Guastalla, cui seguirà, alle 11.30, un confronto tra rav Roberto Della Rocca, direttore scientifico del festival, e lo psicanalista, saggista e scrittore Massimo Recalcati. Si parlerà di educazione. La radice della parola Chanukkà, "chinuk", rimanda a tutto ciò che"si fa per la prima volta", che si inaugura, tutto ciò che è inizio, iniziazione, e quindi anche a quella particolarissima forma di iniziazione che, appunto, è l'educazione. «Parleremo del molo dell'educazione oggi - anticipa rav Della Rocca -, in un modo così livellato, culturalmente omologato, in cui agenzie educative fondamentali, la scuola e la famiglia, sono molto in crisi».
Il pomeriggio si svilupperà intorno a due poli, con eventi in contemporanea al teatro Franco Parenti e al Museo nazionale della Scienza e della Tecnologia. Proprio qui, alle 19, verrà accesso il primo lume delle otto sere di Chanukkà, in una cerimonia con il rabbino capo Alfonso Arbib. Si ripartirà lunedì, con incontri alla scuola ebraica di Milano. E poi alle 19, la chiusura al Memoriale della Shoah alla Stazione Centrale: "Spegnere l'odio e accendere la speranza", con la testimonianza di Liliana Segre. «La nostra Comunità è parte integrante di una società civile più ampia a cui abbiamo il dovere di contribuire - spiega rav Della Rocca-. C'è un albero nel bosco e dobbiamo pensare alla vita di questo albero Ma non possiamo perdere di vista il bosco, e quello che l'albero può dare al bosco». La proposta di "Jewish in the City" è tutta in positivo, rivolta al futuro «In genere l'interesse per gli ebrei si esaurisce con il discorso sulla Shoah. Noi vogliamo anche guardare avanti», sottolinea Della Rocca. A maggior ragione in un momento tanto difficile, in cui la sfida della convivenza ingaggia tutta la comunità civile. Con un buio della ragione, della dignità, che sembra farsi solido. «I rabbini dicono: anche una piccola luce può cacciare il buio - conclude rav Della Rocca-. Noi ci proviamo, scommettendo sul futuro».
(ll programma completo del festival al sito: www.jewishinthecityfestival.com )
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