Antisemitismo, ignoranza, stupidità: questo è l'Onu
Commento di Deborah Fait
L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, riunitasi giovedì 29/11, ha negato per l'ennesima volta la sovranità di Israele su Gerusalemme e ogni connessione degli gli ebrei con la loro capitale e i loro luoghi storicamente sacri.
La risoluzione recita:"Ogni azione presa da Israele, il potere occupante, per imporre leggi giuridiche e amministrative sulla Città Santa di Gerusalemme sono illegali quindi nulle e senza validità in nessun luogo".
Le parole finali del testo chiedono a Israele di "smetterla di prendere misure illegali e unilaterali". Questa risoluzione sarà seguita da altre 6, che verranno presentate venerdì, alcune semplicemente filopalestinesi e altre decisamente anti-israeliane, una di queste sarà di chiedere il ritiro dalle Alture del Golan.
Questa ennesima porcheria fa parte delle commemorazioni ONU in occasione della Giornata di Solidarietà con il popolo palestinese che ricorda il 71simo anniversario della risoluzione che decretava la nascita di due stati indipendenti al posto del Mandato Britannico di Palestina, uno per gli ebrei e uno per gli arabi. (attenzione: all'epoca nessuno li chiamava palestinesi. La formula parlava di due stati indipendenti, uno ebraico e l'altro arabo).
Gli ebrei accettarono anche se avrebbero ricevuto un territorio più piccolo di quello promesso dalla Dichiarazione Balfour, gli arabi no e attaccarono Israele con sei eserciti di altrettanti paesi, Siria, Giordania, Libano, Iraq, Sudan, Egitto.
Alla fine della guerra ,che non era riuscita a sconfiggere nè a distruggere Israele come si erano ripromessi gli arabi, l'Egitto aveva preso Gaza e la Giordania aveva occupato e annesso la Cisgiordania (Giudea e Samaria). Correva l'anno 1949. Fino al 1967, quindi per 18 anni, nessuno paese arabo, tantomeno Giordania e Egitto che li occupavano, pensarono di fondare in quei territori uno stato per gli arabi-palestinesi ( nè questi ultimi lo chiesero.)
La Lega Araba creò invece diversi campi profughi, esistenti ancora oggi, in cui rinchiuderli e bombardarli di odio contro Israele, una feroce e fanatica arma umana contro il nemico sionista oltre ad essere, agli occhi dell'internazionale antisemita, una propaganda vincente.
I profughi di allora come i loro eredi di oggi, nei campi dislocati in Libano, Siria, Iraq e Territori pseudo palestinesi, non avevano, e non hanno, diritti di nessun genere. In Libano non possono ottenere la cittadinanza, non hanno diritto al commercio, a vendere o comperare case o negozi. In Siria e in Iraq vengono sterminati nel silenzio del mondo che diventa isterico solamente quando Israele, per difendersi dal loro terrorismo, costruisce una barriera di sicurezza.
Quando si cerca di ripristinare la verità, il discorso cade nel vuoto più profondo.
E' molto più semplice, facile, sicuro e soddisfacente incolpare Israele. Ma torniamo a quell' organismo di pazzi scatenati, fanatici odiatori di Israele che si chiama ONU, con tutte le sue ramificazioni di cui la peggiore è stato senz'altro l'Unesco.
Hamas, cito il Jerusalem Post, ha inviato al presidente dell'UNGA, Assemblea Generale dell'ONU, Maria Fernanda Espinosa, una lettera, firmata da Ismail Haniyeh, in cui il terrorista ribadisce il diritto di difendersi e di resistere all'occupazione israeliana.
Io sono sempre rimasta affascinata dalla capacità degli arabi di mentire, lo so che la menzogna, la taqiyya, fa parte della loro cultura, comunque ogni volta resto senza parole di fronte a tanta sfrontatezza.
Gaza non è occupata da nessuno, se non da Hamas che nel 2007 organizzò un colpo di stato contro l'ANP, una guerra fratricida che fece centinaia morti.
Gaza non deve difendersi da nessuno perchè Israele non attacca se non dopo essere stato colpito da missili o siluri o mortai o palloni infuocati. Eppure hanno la chuzpà (facciatosta in ebraico) di fare le povere vittime.
Danny Danon, ambasciatore di Israele all'ONU, ha detto che " un'organizzazione terroristica come Hamas chieda assistenza all'Onu è come se un serial killer chiedesse l'assistenza della polizia per poter uccidere".
La lettera di Haniyeh continua accusando gli Stati Uniti di sostenere le "aggressioni" di Israele contro il popolo palestinese. Una settimana fa due donne israeliane del Kibbuz Kfar Aza, a poche centinaia di metri dalla Striscia, hanno raccontato al Consiglio ONU per i Diritti Umani, la loro vita quotidiana sotto la continua minaccia di missili, le settimane, i mesi nei rifugi, il terrore, i campi carbonizzati, le case colpite.
Per tutta risposta un membro della commissione ONU ha fatto la domanda più stupida e crudele che un essere umano potesse pensare "e allora perchè continuate a vivere là?". "E' casa nostra, è la nostra terra" questa è stata la semplice risposta di Batia e Adele.
E' lecito e morale che un commissario per i diritti umani ponga una domanda del genere alle vittime della violenza arabo-palestinese?
E' semplicemente una vergogna. Vorrei sognare e pensare come sarebbe bello se l'ONU anzichè essere quel baraccone infame che difende una popolazione aggressiva, barbara e omicida come quella palestinese, si ricredesse.
Sarebbe bello se, anzichè organizzare ogni anno settimane di solidarietà per chi chiede la morte di un intero popolo, quello ebraico, e la distruzione del suo Paese, commemorasse gli ebrei, quasi un milione, cacciati dai paesi arabo-islamici dopo il 1948.
Sarebbe bello e giusto se, per una volta, il mondo riconoscesse quel drammatico episodio di pulizia etnica antisemita. Ebrei che furono cacciati senza niente, con gli abiti che avevano addosso, ebrei cui furono confiscate le case e sequestrati beni valutati globalmente in milioni di dollari. Gli ebrei espulsi furono alla fine anche i più fortunati perchè arrivarono in Israele. Migliaia di altri finirono ammazzati durante i pogrom, donne e bambini sgozzati nel nome di Allah. Nessuno ne parla, nessuno li ha mai nominati, le organizzazioni internazionali per i diritti dell'uomo non sanno neppure che sono esistiti. Ebrei del silenzio.
Israele li ha accolti e ogni 30 novembre ricorda quella tragedia trasformatasi poi in miracolo. La data è stata scelta perchè segue il 29 novembre 1947 quando alle Nazioni Unite passò una risoluzione che decretava la fondazione di uno stato per gli ebrei in Eretz Israel. Le radici del miracolo israeliano vennero piantate quel giorno, poi ne seguirono molti altri, le guerre vinte, l'arrivo dei fratelli dal mondo islamico, dall'Europa, da Oriente, lo sviluppo sociale, economico, culturale di un paese sempre in guerra ma con la grande volontà di esistere, di vivere e di vivere bene!
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile