Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 26/11/2018, a pag. II, l'analisi 'Senza verità l’occidente affonderà' tratta dal Figaro.
Eric Zemmour
Trent’anni fa, Allan Bloom aveva capito e previsto tutto, spiega Eric Zemmour, mentre in Francia torna il suo classico “La chiusura della mente americana”, ristampato da Belles Lettres. “Abbiamo tutti i difetti che Bloom ha descritto nel suo libro: il declino della cultura generale a vantaggio dei ‘problemi sociali’; le rivendicazioni separatiste delle ‘minoranze’ razziali o sessuali; il declino del livello scolastico in nome della lotta contro le diseguaglianze; il dominio del relativismo a scapito della ricerca della verità. Bloom è per la rivoluzione degli anni Sessanta quello che Edmund Burke fu per quella del 1789. Bloom è un grande lettore di Tocqueville e Rousseau; Hobbes e Locke; di Nietzsche e Hegel. Vive negli Stati Uniti con una cultura europea. E’ una specie di personaggio dei “Bostoniani”, il famoso romanzo di Henry James sull’America alla fine del Diciannovesimo secolo. E’ un uomo dell’Illuminismo, ma per lui l’Illuminismo va ben oltre i filosofi francesi del XVIII secolo. Per lui, l’Illuminismo è il regno della ‘ragione’; è la libertà; è l’ovest. Ma vive negli anni Sessanta del XX secolo e osserva i suoi studenti. Egli vede imporre il regno della musica rock su qualsiasi altra forma di musica e altre forme di cultura: ‘Mick Jagger ha giocato nelle vite di questi giovani il ruolo che Napoleone ha giocato per la gioventù francese in tutto il Diciannovesimo secolo’. Vede l’aumento del femminismo e le sue contraddizioni tra libertà e uguaglianza, la liberazione sessuale e la protezione delle donne, la licenziosità e il puritanismo. ‘La formula utilizzata di Marx continua a tornare: la storia si ripete sempre due volte, la prima come una tragedia, la seconda come una farsa.
Allan Bloom
L’università americana degli anni Sessanta vive lo stesso smantellamento della struttura dell’indagine razionale (del campo della ragione) che l’università tedesca aveva conosciuto negli anni Trenta’. Da allora, gli studenti degli anni Sessanta, negli Stati Uniti come in Francia, sono diventati i padroni dell’occidente. Hanno imposto il loro relativismo come verità suprema. ‘Il razionalismo occidentale ha portato a un rifiuto della ragione. Il relativismo riesce a distruggere le pretese universali dell’occidente. Privato di questo bisogno di verità, l’occidente crollerà’”.
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