Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 24/11/2018, a pag.1, il redazionale con il titolo "L'Iran difende l'accorclo sul nucleare"
Come sempre l'Osservatore Romano, nel descrivere i lavori del Forum MED, considera l'Iran uno Stato normale e non ciò che è in realtà, il centro del terrorismo internazionale. Uno Stato che accusa gli Stati Uniti, dopo che hanno deciso di ritornare alle sanzioni che l'ex presidente Obama aveva cancellato con la sua politica di allineamento con gli Stati anti-Occidente.
Va anche detto che lo stesso comportamento hanno tenuto il presidente Mattarella, il ministro degli esteri Moavero, tutti ossequiosi davanti a Mohammad Javad Zarif, ministro degli esteri iraniano. Moavero è per il dialogo, la stessa politica che le democrazie europee adottarono nei confronti della Germania nazista negli anni '30.
quel 'non' prima di praevalebunt va tolto, visto che aiutate l'islam a prevalere
ROMA, 23. «Sul nucleare abbiamo negoziato un buon accordo, è la bellezza del compromesso. Non abbiamo impiegato tutto quel tempo nei negoziati per poi chiamarci fuori. Vogliamo rimanere». Queste le parole pronunciate ieri dal ministro degli esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, durante i lavori della quarta edizione del Forum Roma Med - Mediterranean Dialogues. Sull'accordo sul nucleare siglato nel 2015, «è importante che l'Europa faccia sentire la sua voce» ha dichiarato Zarif. La questione nucleare iraniana e i rapporti tra Washington e Teheran sono stati al centro della prima giornata del Forum, aperta dal ministro degli esteri italiano, Enzo Moavero Milanesi, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. In questo quadro, Zarif ha criticato duramente non solo la decisione del presidente Donald Trump di ritirarsi unilateralmente dall'intesa sul nucleare, ma anche le nuove sanzioni statunitensi. Nonostante le sanzioni «l'Iran non solo sopravviverà, ma prospererà. Il risultato sarà però che il popolo iraniano non crederà più alle promesse che vengono fatte dall'estero» ha spiegato Zarif. «Ci abbiamo messo due anni e mezzo. E un documento di 150 pagine. La stesura è avvenuta parola dopo parola. Perché dovremmo avviare un altro negoziato perché questo precedente non piace a qualcuno? La diplomazia è un gioco molto serio». Zarif ha quindi chiesto il sostegno dei paesi europei nel mantenere vivo il dialogo. «Il programma nucleare iraniano deve rimanere pacifico e i rapporti economici devono essere normalizzati. Gli Stati Uniti mettono a rischio questa risoluzione. Ma se l'Europa aderisce alle richieste americane si potrebbe creare un precedente pericoloso» ha avvertito il capo della diplomazia iraniana. Il ministro degli esteri è anche intervenuto sulla crisi siriana, affermando l'importanza della collaborazione con Mosca. «La comunità internazionale deve sostenere il processo di Astana» per la pace in Siria, che vede come paesi garanti Iran, Turchia e Russia. La cosa più importante ora è «mantenere l'integrità territoriale del paese e lottare contro il terrorismo». Finora «l'unica politica che ha dato dei risultati è il processo di Astana e gli unici paesi che potrebbero prevenire un disastro a Idlib sono l'Iran, la Russia e la Turchia» ha spiegato il ministro degli esteri di Teheran. Aprendo i Mediterranean Dialogues, il ministro degli esteri italiano Moavero ha dal canto suo ricordato la necessità di far prevalere il dialogo sulle grandi questioni internazionali. «Il Mediterraneo è ancora un luogo di instabilità, di tanti traffici illegali, di tante cose funeste, ma è anche un centro vitale e può esserlo sempre di più» ha ricordato il titolare della Farnesina, che poi ha fatto riferimento ai migranti. Occorre — ha detto — «capire che chi fugge da guerre deve trovare accoglienza. Ma anche di fronte al migrante economico non si deve restare ottusamente chiusi».
Per inviare all' Osservatore Romano la propria opinione, telefonare: 06/69883461, oppure cliccare sulla e-mail sottostante