Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 22/11/2018, a pag.3 l'editoriale con il titolo "L'UE torna ad occuparsi di antisemitismo"
Per approfondire l'argomento, leggere il commento di Manfred Gerstenfeld in altra pagina di IC
L’ antisemitismo è un’emergenza. Lo dicono i dati, l’85 per cento delle comunità ebraiche all’interno dell’Ue, secondo un’indagine condotta dalla Fra (Agenzia europea dei diritti fondamentali), ritiene che l’antisemitismo sia un problema da risolvere con urgenza. Sarà il ritorno dell’estrema destra, o dell’estrema sinistra, saranno molte dichiarazioni politiche pericolose come quelle del laburista britannico Jeremy Corbyn, saranno stati i crimini commessi contro cittadini ebrei, ma l’Europa ha deciso di reagire al ritorno dell’antisemitismo. Vera Jourová, commissario europeo per la Giustizia, ha annunciato che Bruxelles aderirà alla International Shoah Remembrance Alliance (Ihra) come partner permanente dell’or - ganizzazione intergovernativa impegnata nella ricerca sull’Olocausto. Ieri a Vienna, su idea del cancelliere austriaco Sebastian Kurz, si è svolta la conferenza “Europe beyond anti-Semitism and anti-Zionism”. Era presente anche Vera Jourová, la quale ha detto cose che dovrebbero essere ovvie, ma che i fatti degli ultimi anni stanno mettendo in discussione. Gli ebrei non dovrebbero mai domandarsi se le autorità li proteggeranno, ha detto la Jourová, come non dovrebbero avere paura di andare in sinagoga o indossare la kippah, come avviene in Belgio. Riconoscere che ormai mancano i diritti fondamentali, che i crimini d’odio contro gli ebrei sono aumentati, in Francia sono cresciuti quest’anno del 69 per cento, è il primo passo per un’Ue che forse si sta svegliando ed è pronta a combattere e fermare il ritorno dell’antisemi - tismo. “L’Europa senza ebrei non è più Europa”, ha detto Kurz, al quale va dato il merito di aver organizzato una conferenza così importante. Kurz dice anche di essere a capo di un governo filoisraeliano e ieri, prima dell’apertura del summit ha detto: “La difesa di Israele è parte della ragion d’essere austriaca”, ma i suoi partner di governo, del partito FpÖ, non sembrano pensarla allo stesso modo. Il risveglio dell’Europa è positivo, ma per combattere l’antisemitismo andrebbero eliminate certe ambiguità. La European Jewish Association, assieme alla Ihra, ha stilato questo mese delle “linee rosse” da presentare in vista delle elezioni europee di maggio. Queste linee chiedono l’esclusione dai governi dei partiti che sostengono l’antisemitismo. Ancora troppi paesi, tra i quali l’Italia, hanno risposto in maniera elusiva.
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