Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 20/11/2018, a pag.16, con il titolo "Airbnb: stop annunci negli insediamenti israeliani. Polemiche" la cronaca di Gabriella Colarusso
L'articolo termina con: Il servizio Airbnb è attivo in altre zone del mondo dove ci sono territori contesi o occupati, come nel Sahara Occidentale (che denuncia l'occupazione del Marocco) o a Cipro (contesa tra turchi e greci). La società dice che ogni volta valuta caso per caso. Prendiamo atto della dichiarazione di Airbnb, che si smentisce da sola, come sempre è solo Israele a rivestire la parte dell'imputato da condannare, in un processo senza fine, che non tiene conto della testimonianza della Storia.
Ecco il pezzo:
Airbnb, la piattaforma online che consente di prenotare e offrire alloggi in affitto, ha deciso di rimuovere le inserzioni negli insediamenti ebraici della Cisgiordania, che i palestinesi e un'ampia parte della comunità internazionale considerano illegali. Si tratta di territori «che sono al centro della disputa tra israeliani e palestinesi. La nostra speranza è che un giorno si crei un quadro che metta d'accordo l'intera comunità globale, con una soluzione a questo conflitto storico e un percorso chiaro che tutti possano seguire», ha spiegato la società in un comunicato pubblicato lunedl. La decisione interessa circa 200 appartamenti. Tra Gerusalemme Est e la Cisgiordania, nei territori che Israele occupa militarmente dal 1967, dalla fine della guerra dei Sei giorni, vivono circa 550 mila israeliani, in aree che ospitano anche oltre 2,6 milioni di palestinesi. Il governo israeliano ha reagito con durezza all'annuncio di Airbnb: il ministro del turismo israeliano, Yariv Levin, ha detto che prenderà provvedimenti immediati per limitare le attività della piattaforma in Israele. Levin ha definito la scelta di Airbnb «vergognosa» e «infelice». Il sindaco della colonia di Efrat, in Cisgiordania, ha detto all'agenzia Reuters che con questa decisione Airbnb tradisce la sua missione e va contro i principi che la stessa società declama sul suo sito: «Unire le persone in quanti più luoghi possibili in tutto il mondo». Il servizio Airbnb è attivo in altre zone del mondo dove ci sono territori contesi o occupati, come nel Sahara Occidentale (che denuncia l'occupazione del Marocco) o a Cipro (contesa tra turchi e greci). La società dice che ogni volta valuta caso per caso.
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