460 missili sono stati lanciati in 24 ore sul sud di Israele, un autobus dal quale erano appena scesi 50 militari è stato colpito ed è esploso, un passante è morto e l'autista è ricoverato in ospedale, sono state danneggiate molte abitazioni con molti feriti ed un morto (un palestinese!). Le popolazioni che vivono in queste aree non ne possono più e protestano, ma per il governo l'opzione migliore è reagire duramente senza arrivare ad una guerra che lo costringerebbe a prendere il controllo della striscia con rischi ancora maggiori. Mentre a Gaza la situazione è esplosiva per la mancanza assoluta di prospettive migliori dell'attuale, negli Usa nelle elezioni di mid-term sono stati eletti 23 ebrei tra camera e senato, di cui ben 21 sono dem........ Si può dire purtroppo che Israele dovrà considerare tra i nemici, che mettono a rischio la sua esistenza, anche gli ebrei stessi... a meno di non considerare più ebrei... gli ebrei che non sostengono Israele!
Michele Poliakin
Gentile Michele,
Israele ha tanti nemici, alcuni anche fra gli ebrei e questo è un fatto di sempre, non certo una novità. Il governo deve prendere decisioni impopolari per la sua stessa popolazione come è successo ieri con il rifiuto di iniziare una guerra totale a Gaza. La gente del sud non ne può più ed è comprensibile, sono decenni che vivono con la minaccia dei missili che in questi ultimi 15 anni sono stati ben 26.000. Non ci è dato sapere chi ha convinto Netanyahu ad accettare il cessate il fuoco e quali promesse sono state fatte, quello che succederà lo sapremo forse in futuro. Gli ebrei che non sostengono Israele restano ebrei e Israele sa che diplomaticamente deve confrontarsi anche con loro. E' una situazione difficile ma Israele ha i mezzi e la forza per affrontarla, come sempre.
Un cordiale shalom
P.S. si prega di scrivere mail più brevi per non doverle accorciare in redazione. Grazie.