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Il Giornale - Informazione Corretta Rassegna Stampa
13.11.2018 Israele sotto attacco: centinaia di missili. Ma La7 rovescia la realtà
Commenti di Fiamma Nirenstein, Deborah Fait

Testata:Il Giornale - Informazione Corretta
Autore: Fiamma Nirenstein - Deborah Fait
Titolo: «Israele, pioggia di missili dalla Striscia di Gaza - Israele sotto attacco, ma La7 rovescia la realtà»

Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 13/11/2018 a pag.15 con il titolo "Israele, pioggia di missili dalla Striscia di Gaza" il commento di Fiamma Nirenstein; con il titolo "Israele sotto attacco, ma La7 rovescia la realtà", il commento di Deborah Fait per IC.

A destra: HAMAS attacca ISRAELE, HAMAS attacca ISRAELE, HAMAS attacca ISRAELE...
... ma i MEDIA: ISRAELE ha attaccato oggi HAMAS

Ecco gli articoli:

IL GIORNALE - Fiamma Nirenstein: "Israele, pioggia di missili dalla Striscia di Gaza"

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Fiamma Nirenstein

 

 Gerusalemme Dalla possibilità di un accordo a quella di una guerra con morti e feriti e Hamas che torna insieme alle altre milizie terroriste a tenere in ostaggio tutti i cittadini israeliani del Sud. Ce l'ha messa tutta Netanyahu per evitare una guerra, ha persino consentito che il Qatar consegnasse a Hamas 15 milioni di dollari in contanti. Ha accettato come mallevadore il presidente al Sisi, che ha parlato con gli israeliani e con Abu Mazen per creare le condizioni di un accordo dopo le aggressioni contro il confine israeliano. Ma lo scorpione sul dorso della rana la punge mortalmente mentre nuota portandolo in salvo. Nonostante le tasche piene e la promessa di un porto, di zone di pesca, di apertura dei confini, in un'ora ieri fra le quattro e le cinque del pomeriggio una grandine di missili, circa duecento, si è abbattuta sul sud di Israele. A Ashod un supermarket è stato distrutto, un ragazzo di 19 anni che viaggiava su un autobus colpito rischia di morire, a Netivot una casa è stata rasa al suolo. Le sirene suonano ovunque, la gente è chiusa o corre al soccorso, il fuoco divampa, gli aerei dell'aviazione israeliana bombardano Gaza e il canale tv Al Aqsa. Là per ora si parla di tre morti, tredici feriti e di 20 obiettivi militari colpiti. Netanayhu è tornato in gran fretta da Parigi, dove, alla riunione dei capi di Stato riuniti in memoria della fine della Prima Guerra Mondiale, aveva ripetuto l'intenzione di gestire lo scontro con Hamas con cautela. Una intenzione criticata fino nel gabinetto di sicurezza. La gente della Striscia protesta che non può più vivere sotto la minaccia continua, il primo ministro è accusato di debolezza.

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Hamas che con manifestazioni un po' meno aggressive si era trasformato per poco in un interlocutore possibile, è tornato a essere se stesso, e Abu Mazen che avrebbe voluto piegarlo tagliandogli i fondi forse è soddisfatto. La fiammata di ieri ha origine in una vicenda ancora misteriosa: Israele si è svegliata con l'annuncio che il comandante di Hamas a Khan Yunis, Nur el Din Baraka, era stato ucciso e con lui un suo luogotenente. Poco dopo, il nome avvolto nel segreto, si è saputo che un alto ufficiale di un'unità speciale israeliana era stato ucciso, che un altro soldato era ferito gravemente. Ufficialmente non si sa ancora il nome del comandante israeliano, un 41enne che lascia mogli e tre bambini e che viene chiamato soltanto «M» nella disperazione dei suoi cari che lo hanno sepolto alla presenza di migliaia di persone e del presidente della Repubblica Reuven Rivlin. Il giovane ucciso è stato definito un eroe che «ha fatto molto di più di quello che si possa rivelare». Qui pare non si sia trattato di un tentativo fallito di eliminazione, ma di un gruppo coperto speciale che già da tempo era infiltrato per raccogliere informazioni su armi e piani, e che è stato scoperto. Qui è cominciata la sparatoria e oggi l'attacco di viene chiamato reazione, vendetta, punizione. Ma ha ragione un cittadino che mentre corre nel rifugio e la sirena urla (come fa ogni cinque minuti) trascinando i suoi bambini grida: «Primo ministro, deciditi, non possiamo vivere così, rischiando la vita dei nostri figli ogni giorno».

Israele sotto attacco, ma La7 rovescia la realtà
Commento di Deborah Fait

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Enrico Mentana, sente e vede ma tace

http://tg.la7.it/esteri/gaza-80-razzi-sparati-dalla-striscia-tre-palestinesi-uccisi-dallaviazione-israeliana-12-11-2018-133131

In un pomeriggio Hamas e la jihad islamica hanno lanciato dai 300 ai 400 missili su Israele, con un siluro hanno incenerito un autobus, hanno colpito un palazzo a Ashkelon, un centro commerciale, colpite anche tutte le città, villaggi, kibbutzim del sud . Molti feriti israeliani, un ragazzo di 19 anni è gravissimo. Tutta la popolazione del sud di Israele vive nei rifugi. 400 missili, non era mai successo in così breve tempo. L'attacco a Israele sta continuando mentre scrivo, il mio cellulare si è scaricato con tutti i zeva adom ricevuti. I media italiani hanno dato qualche notizia e, come spesso succede, il telegiornale de LA7 dovrebbe avere il premio dello schifo. Sonia Mancini nel servizio ha parlato di alcuni "insediamenti" israeliani colpiti tra cui Ashkelon. A questo punto non ci resta che pensare che molti giornalisti, oltre ad essere digiuni di storia, lo siano anche di geografia. Vorrei dire alla Mancini che Ashkelon è una città di Israele con bellissime spiagge sul mar Mediterraneo, 150.000 abitanti. Non è un insediamento come non lo sono tutte le città, paesi, kibbutzim di Israele che è uno stato sovrano, come molti altri, dove "gli insediamenti" vengono chiamati città. Allora chi mi spiega il motivo per cui è così difficile farlo con Israele? Per lo stesso motivo per cui non si dice che la capitale si chiama Gerusalemme e non Tel Aviv. La Mancini ha anche aggiunto che i missili su Israele sono la rappresaglia per una operazione israeliana nella striscia di Gaza in cui sono stati uccisi sette palestinesi tra cui un comandante terrorista. Nell'azione e' morto anche un tenente colonnello israeliano. Questa storia della rappresaglia è una palla enorme, proprio degna di Pallywood. Non si prepara un attacco del genere con il lancio di 400 missili in una nottata e l'operazione militare israeliana probabilmente è stata fatta nel tentativo di sventare qualcosa di grosso diversamente non sarebbero mai entrati. Mentre scrivo i missili continuano a cadere, Israele ha risposto colpendo vari siti tra cui la sede della televisione di Hamas. Un palazzone di tre piani che non c'è più. Adesso dovranno accontentarsi dei piccioni viaggiatori. Vedremo cosa diranno domani i media italiani e non mi faccio troppe illusioni. Repubblica.it ha già incominciato male con "Torna la violenza a Gaza" Torna la violenza? Innanzitutto Gaza la esporta la violenza e poi dove erano in questi otto mesi? Dormivano? Erano drogati? E nei 13 anni precedenti dove erano? A chi legge posso solo dire di immaginare cosa sarebbe successo se oggi pomeriggio dalla Slovenia avessero sparato 400 missili su Trieste e dintorni oppure se dall'Austria avessero colpito Vipiteno e Bolzano. Pensateci.

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Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile"

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