Dal marzo scorso, nei combattimenti lungo la striscia di Gaza ci sono stati più di 200 morti palestinesi, cito dall'articolo. "Combattimenti"? Il giornale ha sempre scritto di manifestazioni pacifiche represse con crudeltà da Israele. Ha corretto la rotta o si tratta di una svista non voluta? Propendo per la seconda.
Roberto Razza
Gentile Roberto,
svista o non svista non riescono mai a dire la verità. I combattimenti, se così vogliamo chiamarli, ci sono soltanto quando gli arabi di Gaza cercano di rompere la rete di separazione per entrare in Israele. Allora Israele spara. Quello che dovrebbero dire è che Israele da 8 mesi subisce, quotidianamente e senza nessun motivo, una vera e propria aggressione con bombe, palloni incendiari e missili e da questo si difende colpo su colpo mentre potrebbe entrare da terra e cielo e fare una strage. Israele non vuole colpire gente innocente dopo l'esperienza del 2014 quando Hamas impedì alla popolazione di Gaza di entrare nei rifugi che servono solo per accogliere gli affiliati del movimento terrorista. Quando Israele bombardava Hamas stava nei rifugi e la popolazione era fuori a prendersi le bombe. Naturalmente i media, pur consci di questa infamia, non ne diedero mai notizia. Israele non vuole più ripetere una simile esperienza anche se tirata per i capelli. Da notare, e anche questo nessuno lo dice, che una parte delle vittime, nel caos e nel fumo nero delle gomme, si colpiscono tra loro, si intossicano o saltano in aria preparando bombe e questo accade più spesso di quanto di creda. Naturalmente tutti i morti li mettono in conto a Israele, tanto chi è che va a controllare?
Un cordiale shalom