domenica 24 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Il Foglio Rassegna Stampa
12.11.2018 Il non facile rapporto di Israele e Usa con l'Arabia Saudita e la necessità di un fronte comune per contenere l'Iran
L'opinione di Moshe Arens da Haaretz

Testata: Il Foglio
Data: 12 novembre 2018
Pagina: 3
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: «I vecchi matrimoni d'interesse»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 12/11/2018, a pag. III, l'analisi "I vecchi matrimoni d'interesse" tratta da Haaretz.

Una analisi illuminante è quella di Michelle Mazel, in Home Page di IC oggi: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=72677

Immagine correlata
Moshe Arens

Immagine correlata

Quando si scelgono gli alleati con cui contrapporsi a un nemico comune è perfettamente legittimo bilanciare interessi e valori”, scrive l’ex ministro israeliano della Difesa Moshe Arens. “Churchill e Roosevelt scelsero di allearsi con la feroce dittatura comunista di Stalin nella guerra contro la Germania nazista. Senza la partecipazione dell’esercito sovietico, l’obiettivo sarebbe stato irraggiungibile. Gli interessi nazionali fecero premio sulle pure differenze ideologiche, e fu giusto così. Non è facile trovare casi altrettanto netti. Molte alleanze forgiate dagli Stati Uniti con l’‘uomo forte’ di turno in varie situazioni locali si sono rivelate sbagliate. In quei casi, il pericolo che correvano gli Stati Uniti non giustificava l’accantonamento dei valori ideologici in nome di un’alleanza con dittatori che non avevano alcun rispetto per quei valori. Nella maggior parte dei casi non si trattava d’altro che di matrimoni d’interesse. Oggi, dopo le rivelazioni del macabro assassinio del giornalista saudita Jamal Khashoggi, gli Stati Uniti e Israele dovranno operare una scelta nei loro rapporti con l’Arabia Saudita, vista finora come un affidabile alleato nel tenere a freno la minaccia dell’espansionismo e del terrorismo iraniano in medio oriente. L’Arabia Saudita, il paese arabo più esteso e più forte, vede giustamente nell’attuale regime iraniano un nemico implacabile che mira alla sua distruzione, nel quadro del suo espansionismo in medio oriente.

Immagine correlata
Iran vs Arabia Saudita

Ed è visto a Washington e Gerusalemme come un naturale e prezioso alleato contro un nemico comune. Gran parte di ciò che si sapeva del regime dittatoriale in vigore in Arabia Saudita è stato opportunamente ignorato in nome dell’‘interesse nazionale’. Ma le recenti rivelazioni su Khashoggi, cui ha fatto seguito quello che il presidente Usa Donald Trump ha definito ‘la peggiore operazione di insabbiamento della storia’, richiede una revisione di questa posizione. A questo punto sembra quasi bizzarro cercare un equilibrio tra gli interessi nazionali americani e israeliani e il plateale disprezzo degli ideali di giustizia e diritto che caratterizza l’Arabia Saudita. Non è possibile alcun equilibrio. Nulla può giustificare la recente conferma di come si comporta il regime saudita, e un’alleanza con i governanti sauditi non può che mettere in dubbio la natura morale di qualunque alleanza. Per quanto riguarda l’interesse nazionale, Stati Uniti e Israele sono in grado di fronteggiare la minaccia iraniana con l’aiuto dei loro alleati, e persino da soli se necessario. Il regime iraniano è sull’orlo della bancarotta e un’azione risoluta da parte di Washington e Gerusalemme può contrastare i suoi piani, e fors’anche mettere in ginocchio quel regime. La cooptazione del regime saudita in questa alleanza può solo indebolire l’impresa mettendone in dubbio il fondamento morale. E Israele non dovrebbe tirarsi indietro solo perché è il paese più minacciato dal regime iraniano. Anzi, dovrebbe farsi promotore di questa scelta, che non ha bisogno di aspettare ulteriori prove. Ciò che occorre sapere, si sa già. Una tale decisione potrebbe persino accelerare quei cambiamenti di cui c’è così evidente bisogno in Arabia Saudita: un possibile effetto collaterale positivo”.

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/ 5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT