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Il Foglio Rassegna Stampa
05.11.2018 Dopo Pittsburgh: l'antisemitismo anche negli Usa è trasversale
Analisi tratte da Times, Jerusalem Post

Testata: Il Foglio
Data: 05 novembre 2018
Pagina: 3
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: «L’antisemitismo è una malattia terminale - Su questo non c’è destra o sinistra»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 05/11/2018, a pag. III, l'analisi "L’antisemitismo è una malattia terminale" tratta dal Times; l'analisi "Su questo non c’è destra o sinistra" tratta dal Jerusalem Post.

Ecco gli articoli:

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"L’antisemitismo è una malattia terminale"

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Robert Bowers, il terrorista di Pittsburgh

Sabato scorso (il 27 ottobre, ndt) un uomo chiamato Robert Bowers è entrato in una sinagoga di Pittsburgh dove la congregazione stava celebrando il sabato e ha aperto il fuoco urlando: ‘Tutti gli ebrei devono morire’. Undici sono stati uccisi e molti altri feriti”, scrive Melanie Phillips. “Quel giorno, a New York, dove ho assistito a una sinagoga protetta di routine da due agenti di polizia armati, il dolore e l’orrore erano aggravati da due emozioni contraddittorie. Il primo è stato lo choc che questo possa essere successo in America, dove gli ebrei si sentivano così al sicuro. La seconda era che, come le comunità ebraiche in Gran Bretagna che ora devono essere costantemente sorvegliate, gli ebrei americani temevano proprio questo. Questo a causa dell’atmosfera tossica dell’odio, della violenza e dell’isteria. L’antisemitismo è esploso su internet, sui social media e nei campus universitari. L’attacco si è trasformato istantaneamente in un’arma politica. Non importa che Bowers abbia denunciato Trump per essere ‘un globalista, non un nazionalista’ – esattamente l’opposto dell’accusa della sinistra contro il presidente. La sinistra s’è alzata come una voce sola e ha accusato Trump di aver incitato il massacro attraverso la sua retorica nazionalista. Sia Bowers che Cesar Sayoc, l’uomo della Florida accusato di inviare più di una dozzina di bombe a figure di sinistra, sono teorici della cospirazione di estrema destra. Allo stesso tempo ci sono teorici della cospirazione a sinistra che, come l’estrema destra, pensano che gli ebrei gestiscano la politica estera americana nell’interesse di Israele. Le persone di sinistra semplicemente non riescono a credere che qualcuno dalla loro parte possa essere colpevole di antisemitismo. Pensano che provenga solo dall’estrema destra e che Trump li abbia autorizzati. L’estrema destra rappresenta chiaramente una minaccia per le minoranze. Ciò che è trascurato, tuttavia, è il nesso allarmante che ha formato con l’estremismo di sinistra e con gli estremisti musulmani. Gli islamisti condividono stereotipi identici sul potere ebraico globale con i suprematisti bianchi e i neonazisti. E il suprematista bianco americano David Duke e il neo-nazista britannico Nick Griffin hanno sostenuto Jeremy Corbyn. I musulmani sono anch’essi vittime dell’estrema destra. Ma sia negli Stati Uniti che in Gran Bretagna gli ebrei sono il gruppo più pesantemente preso di mira per i reati di odio rispetto al loro numero. Trump non è irreprensibile: la sua retorica incendiaria contro gli avversari aumenta la temperatura. Ma anche i Democratici rendono tossico il dibattito chiamandolo regolarmente Hitler e nazisti i Repubblicani. In breve, c’è un’atmosfera carica di odio, potenzialmente violenta e pericolosa. C’è una guerra culturale sull’identità e sui valori occidentali e un terrificante ripudio della ragione da tutte le parti. Quando una cultura si disgrega, la gente invariabilmente attacca gli ebrei. L’antisemitismo è sempre il segno di una malattia culturale terminale. Il massacro di Pittsburgh non è solo un attacco agli ebrei. E’ anche un avvertimento per l’occidente”.

 

 

"Su questo non c’è destra o sinistra"

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Non ci sono destra e sinistra quando si tratta di analizzare i meccanismi che hanno gettato le basi per un atto così orrendo come il massacro di sabato a Pittsburgh” commenta il Jerusalem Post. “In quella che registriamo come la peggiore strage contro ebrei nella storia degli Stati Uniti, undici persone, per lo più fedeli in preghiera, sono state trucidate da un uomo armato e imbottito di velenosi e intramontabili stereotipi antiebraici, che ha fatto irruzione nella sinagoga Etz Haim (Albero della vita), nel sobborgo Squirrel Hill di Pittsburgh, e ha fatto fuoco sui presenti. Quando alla fine è stato sopraffatto dalla polizia, ha proclamato: ‘Tutti questi ebrei devono morire’. Lo stragista, Robert Bowers, ha un curriculum di attività su social network alt-right e antisemiti, dove si è spesso occupato di teorie complottiste sugli ebrei, accanendosi contro gruppi ebraici. Sabato sera, mentre si venivano a conoscere i dettagli della strage, si diffondeva in Israele la sensazione di vivere una tragedia in famiglia. Non ci sono destra e sinistra quando si tratta di determinare come sia possibile che nell’America del XXI secolo – costruita sui fondamenti della libertà religiosa e dell’uguaglianza per tutti, dove gli ebrei hanno avuto opportunità senza precedenti e hanno accesso illimitato a tutte le aree della società americana – vi siano ancora persone decise a portare a compimento la ‘soluzione finale’ di Hitler. Dopo l’orrendo attentato di sabato, quando ancora non si conoscevano nemmeno i nomi delle vittime, c’è chi non è riuscito a trattenersi dal puntare immediatamente il dito accusatore. Alcuni hanno indicato una correlazione diretta tra quel crimine di odio e le politiche e la retorica del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Coloro che invece vedono le cose in modo diverso non hanno che da fare riferimento al recente discorso, con relativo video virale, del leader della ‘Nation of Islam’ Louis Farrakhan, uno che da tempo alimenta le fiamme dell’antisemitismo negli Stati Uniti. In quel discorso Farrakhan ha paragonato gli ebrei alle termiti e li ha definiti stupidi. Da decenni quelli che odiano gli ebrei come Farrakhan infestano la società americana, e le uccisioni di massa che prendono di mira specifiche minoranze non sono certo una novità dell’èra Trump. Le persone possono twittare fino a consumarsi le dita su quanto siano inappropriate le parole di Trump, che ha detto che una guardia armata davanti alla sinagoga avrebbe impedito l’attacco, e contro il proliferare della armi da guerra negli Stati Uniti. Ma è certo che le istituzioni religiose americane hanno bisogno di guardare bene in faccia la realtà e iniziare a preoccuparsi di garantire protezione professionale ai loro fedeli (come da tempo si fa in Europa). Si può sempre avanzare qualche argomento, conveniente e convincente, che sfrutti cinicamente la morte degli ebrei di Pittsburgh per promuovere la propria agenda. E invece non ci sono destra e sinistra, quando vengono assassinati ebrei innocenti per il semplice fatto di essere ebrei. Ci sono solo da piangere le vittime, in nome delle quali ogni persona che abbia compassione e chiarezza morale dovrebbe solo ribadire chiaro e forte, e coi fatti: mai più”.

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