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Angelo Pezzana
Israele/Analisi
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Israele democratico, esempio pericoloso 10-7-04
Se qualcuno in Europa aveva ancora dei dubbi sul rinascente antisemitismo, la sentenza della Corte internazionale di giustizia dell'Aja ha provveduto a toglierglieli. Una sentenza largamente prevedibile, ma non per questo meno scandalosa. La Corte ha condannato Israele a " rimuovere il muro dai territori palestinesi", negando di fatto ad un paese sovrano e democratico il diritto di difendersi. Poco importa che da quei territori entrassero in Israele terroristi imbottiti di esplosivo per farsi esplodere su autobus, in bar, ristoranti o discoteche, facendo strage di civili innocenti. Mai la Corte, o l'Unione Europea che oggi le fa eco, hanno sentito il bisogno di condannare, con relative sentenze, i gruppi armati che in questi ultimi quattro anni hanno sterminato più di mille civili israeliani innocenti. La voce di Israele non ha mai trovato, non dico solidarietà, ma nemmeno ascolto nei consessi internazionali, ONU compreso, che sono stati capaci soltanto di emettere risoluzioni, e oggi una condanna, contro lo Stato ebraico. Chiedersi perchè non è più oggi una domanda azzardata, a meno che non si voglia buttare in farsa quella che è una vera e propria tragedia. Sono antipatici gli israeliani ? Hanno atteggiamenti ostili nei confronti del mondo intero ? Israele è uno stato guerrafondaio che ha nei suoi programmi l'invasione degli stati confinanti ? Rispondere sì sarebbe grottesco. E allora qual'è quel pregiudizio che porta inevitabilmente a schierarsi contro Israele il mondo arabo oggi, insieme a quell'Europa che non dovrebbe far altro che guardare al suo recente passato per capire che ciò che è già accaduto potrebbe di nuovo ripetersi ? Cosa ha portato l'Europa sessant'anni fa a sterminare sei milioni di ebrei se non il suo mai sradicato antisemitismo, e che oggi, sotto la maschera dell'antisionismo, torna ad affacciarsi fra il consenso e l'incoscienza del mondo occidentale ? Se Israele avesse voluto costruire un "muro" per rinchiudervi i palestinesi avrebbe potuto farlo dopo la guerra dei sei giorni (1967), invece scelse di amministrarli quei territori, nemmeno di annetterli. Territori che nessuno voleva, l'Egitto non voleva Gaza e la Giordania il West Bank, che ha lasciato con profondo sollievo alla responsabilità di Israele, facendo volentieri a meno di qualche altro milione di palestinesi avendone il regno hascemita già fin troppi da governare. Se Israele ha dovuto erigere una barriera per difendere i propri cittadini dal terrorismo di Arafat, Hamas e brigate varie è stato unicamente per motivi di sicurezza e basta. Altro che tentativo mascherato di annessione ! Israele, a differenza dei suoi vicini (ma anche dei suoi lontani) è talmente uno Stato democratico che il governo Sharon ha modificato un pezzo del tracciato della barriera in obbedienza alla sentenza della Corte Suprema di Israele, che aveva accolto una petizione di protesta, perchè, si legge nella motivazione della sentenza, in quel tratto venivano a crearsi gravi ostacoli alla civile convivenza fra i cittadini di Mevassert Zion (una cittadina alle porte di Gerusalemme) ed il vicino villaggio palestinese. Proprio così, succede in Israele, dove la Corte Suprema dà ragione a chi protesta e condanna Sharon che risponde sì, modifico il tracciato. In un mondo dominato dalle dittature, come in larga parte è ancora il mondo arabo, la giustizia che viene praticata è ancora quella sommaria, uno sparo in testa ed il cadavere trascinato per le strade fra le urla selvaggie dei passanti. La democrazia di Israele è un esempio pericoloso e i rais che governano crudelmente i loro popoli lo sanno bene. Per questo vogliono cancellarlo dalla faccia della terra. Ma che l'Europa, di nuovo, si faccia complice di un probabile, futuro genocidio, questo no, è inaccettabile. Per fortuna la politica estera del nostro paese ha voltato pagina e l'Europa non è più quel gigante monolitico, sempre unito a sanzionare Israele e a lisciare il pelo ad Arafat. Il nostro governo faccia sentire la sua voce, si scheri apertamente dalla parte di Israele. Così facendo difenderà anche gli interessi dei palestinesi, costretti ad immolarsi in nome di un fanatismo terrorista. Prima si sconfiggerà il terrorismo, prima cadranno le dittature. Saddam Hussein insegna.

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