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L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
31.10.2018 OR punta il dito contro Israele e omette i crimini di Hamas
Disinformazione e menzogna omissiva per rovesciare la realtà

Testata: L'Osservatore Romano
Data: 31 ottobre 2018
Pagina: 3
Autore: la redazione dell'Osservatore Romano
Titolo: «Israele diviso sulla tregua con Hamas»

Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 31/10/2018, a pag.3, il redazionale dal titolo "Israele diviso sulla tregua con Hamas".

OR attribuisce a Avigdor Lieberman la responsabilità per la mancata tregua tra Hamas e Israele anziché ai terroristi islamisti che dominano Gaza con la violenza e hanno l'obiettivo della distruzione dello Stato ebraico, da perseguire attraverso l'assassinio dei suoi abitanti. Un completo capovolgimento della realtà non nuovo sul quotidiano cattolico, che nasconde la realtà del terrorismo arabo palestinese e punta costantemente il dito contro Israele.

Ecco il pezzo:

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E’ scontro nel governo israeliano sulla possibilità di raggiungere un accordo per una tregua con Hamas. Il ministro della difesa israeliano, Avigdor Lieberman, ha criticato ieri il gabinetto di sicurezza per la decisione di intavolare un dialogo con la mediazione dell'Egitto, dopo gli scontri avvenuti al confine con la striscia di Gaza che hanno causato decine di vittime. «Chiunque conti su una intesa con Hamas fa un grande errore» ha detto il ministro. «Non c'è modo di raggiungere un accordo con Hamas» ha aggiunto Lieberman in un incontro con i deputati del suo partito nazionalista Yisrael Beitenu. Lieberman si è detto contrario a ogni apertura di dialogo con Hamas, ma ha anche escluso un'operazione di terra, cosa invece ipotizzata da molti altri ministri israeliani.

 

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Avigdor Lieberman

«Non serve un'operazione di terra perché abbiamo diversi mezzi per restaurare la calma senza farvi ricorso» ha affermato. Intanto, ieri un manifestante palestinese è stato ucciso negli scontri con l'esercito israeliano al confine con la striscia di Gaza. Lo hanno reso noto fonti mediche. La vittima, Mohammed Abdul Hai Abu (27 anni), è morto all'ospedale Shifa dopo essere stato ferito nel corso degli scontri nella parte nord della striscia, vicino al confine con Israele. La Jihad islamica — uno dei principali gruppi armati che operano nella striscia — ha minacciato di rispondere alle violenze israeliane. «La resistenza — si legge in un comunicato — risponderà a questo crimine in modo appropriato». Ieri, per ricordare le vittime dei recenti scontri al confine, si sono svolte numerose manifestazioni di protesta nella Striscia. Pochi giorni fa il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, aveva avvertito che «Israele non accetta ultimatum da Hamas». Il premier dello stato ebraico si riferiva a informazioni stampa secondo cui il leader di Hamas Yihya Sinwar avrebbe minacciato una nuova ondata di violenze se Israele non autorizzerà l'ingresso a Gaza di quindici milioni di dollari del Qatar destinati ai funzionari pubblici.

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ornet@ossrom.va

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