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Libero Rassegna Stampa
30.10.2018 Islamismo in Francia: infiltrazioni perfino nella scorta di Charlie Hebdo
Commento di Mauro Zanon

Testata: Libero
Data: 30 ottobre 2018
Pagina: 19
Autore: Mauro Zanon
Titolo: «Charlie Hebdo: c'è un islamista nella scorta»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 30/10/2018, a pag.19, con il titolo "Charlie Hebdo: c'è un islamista nella scorta" il commento di Mauro Zanon.

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Mauro Zanon

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Islamismo e politicamente corretto

La notizia la dice lunga sullo stato di infiltrazione islamista nella società francese. Uno dei poliziotti che garantiva la protezione di Riss, il direttore di Charlie Hebdo salvatosi per miracolo dalla strage jihadista del 7 gennaio 2015, è stato allontanato in seguito a una segnalazione dei servizi segreti, in ragione della sua vicinanza all’islam radicale. È stata la rete all-news Bfm.tv a rendere pubblica l’informazione, sullo sfondo dell’inchiesta choc sull’islamizzazione rampante della Francia, “Inch’Allah” (Fayard), pubblicata in questi giorni da due giornalisti di Le Monde. Ed è un’informazione che a Parigi suscita molte inquietudini, perché in discussione è la solidità dell’apparato di sicurezza nazionale. Com’è possibile che uno degli agenti incaricati di proteggere il direttore di Charlie Hebdo dai terroristi islamici sia a sua volta vicino a quell’universo? L’individuo, come riportato da Bfm.tv, faceva parte del prestigioso Service de la protection (Sdlp), la divisione della polizia nazionale francese che si occupa della protezione dei dirigenti della République, ma anche delle persone oggetto di minacce particolari, come Riss appunto. Qualche mese fa,il presidente del Sdlp, Frédéric Auréal, ha avviato una procedura per verificare il profilo dei suoi dipendenti. E dalla verifica,effettuata dalla Dgsi, l’intelligence interna, è emerso che questo poliziotto di confessione musulmana consultava assiduamente i siti islamisti, dove si inneggia allo Stato islamico e si invita fare strage di “infedeli” occidentali. Oltre a questo, alcuni suoi colleghi hanno notato una serie di comportamenti “inquietanti” per una persona che si occupa di sicurezza ed è in possesso di armi. Così, la Dgpn, la direzione generale della polizia nazionale, ha deciso che era meglio non rischiare, cacciandolo immediatamente dai suoi ranghi e togliendoli il porto d’armi. «Era una situazione anormale e incompatibile con la protezione ravvicinata delle personalità», ha dichiarato a Bfm.tv una fonte di alto livello. Secondo le informazioni della rete all-news parigina, l’individuo è pronto a contestare davanti al giudice la decisione della Dgpn. Ma Riss, senza di lui, sarà sicuramente più tranquillo.

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