Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 28/10/2018, a pag.15, con il titolo "Putin a Erdogan: basta coprire jihadisti attivi in Siria" l'analisi di Marta Ottaviani
Marta Ottaviani
Un summit a quattro a Istanbul cerca di trovare un compromesso sulla soluzione della crisi siriana. Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, il presidente francese, Emmanuel Marcon, quello russo,Vladimir Putin il padrone di casa, il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, si sono incontrati sulle rive del Bosforo, in un meeting fortemente voluto dal capo di Stato della Mezzaluna. Gli equilibri sono precari e soprattutto la Russia ha fatto chiaramente capire che tutto dipende dalla lotta al terrorismo jihadista. Un messaggio diretto alla Turchia di Erdogan, che con la sua difesa dell'opposizione siriana è stato accusato spesso di coprire terroristi di matrice islamica. Niente armi a Idlib All'ordine del giorno l'accordo sulla demilitarizzazione di Idlib, ultima importante roccaforte proprio degli oppositori al regime del presidente Bashar al-Assad e un cessate il fuoco duraturo. Conquistarla per il leader di Damasco significherebbe vincere una guerra che dura dal 2011 e che fino a questo momento è costata 465 mila morti. Nel comunicato finale si legge che vengono respinte «agende separatiste che mirano a indebolire la sovranità e l'integrità territoriale della Siria come pure la sicurezza nazionale dei Paesi vicini». Turchia e Russia hanno già raggiunto un accordo sulla questione Idlib, con Ankara che si è impegnata a combattere il terrorismo, ottenendo in cambio che ai curdi siriani venga limitata la sfera di influenza nella regione. I piani di Mosca Con la creazione di una zona di sicurezza, la Mezzaluna potrà anche inviare altri rifugiati oltre confine, anche se non dalle loro città di provenienza, alleviamo il peso di una crisi migratoria da 3,5 milioni di persone e riducendo l'incidenza demografica della componente curda a ridosso del confine. Putin ha sottolineato due cose: la prima è che le decisioni prese nel trilaterale a Teheran con Iran e Turchia e quelle del Congresso del dialogo nazionale siriano a Sochi devono essere tenute in considerazione perla Siria del futuro. Ilnumero uno del Cremlino ha poi sottolineato come «i gruppi radicali debbano sparire» dal territorio di Idlib, dicendo che si aspetta dalla Turchia la massima collaborazione sotto questo aspetto. L'emergenza terrorismo e quella immigrazione sono stati al centro del breve intervento del presidente francese Emmanuel Macron. Più pragmatica Angela Merkel, che prima del summit ha incontrato Erdogan in separata sede e che ha ricordato come sia necessaria non solo una soluzione militare, ma anche una politica.
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