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L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
24.10.2018 Attentato a Hebron: OR giustifica il terrorismo
E attribuisce la colpa a Israele a causa di 'fondi per nuove abitazioni'

Testata: L'Osservatore Romano
Data: 24 ottobre 2018
Pagina: 3
Autore: la redazione dell'Osservatore Romano
Titolo: «Scontri a Hebron»

Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 24/10/2018, a pag.3 il redazionale dal titolo "Scontri a Hebron".

Riportando la notizia dell'attentato di ieri a Hebron, esattamente descritto ieri dalla Repubblica (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=4&sez=120&id=72466), OR sminuisce la violenza del terrorista sottolineando che avrebbe ferito un militare israeliano soltanto "in modo superficiale". Inoltre, secondo OR la causa delle violenze sarebbe lo stanziamento di fondi, da parte israeliana, per la costruzione di nuove abitazioni: in questo modo giustifica il terrorismo (che non viene mai definito come tale, come vuole il manuale della disinformazione contro Israele). Se l'Autorità palestinese costruisce nei suoi territori, perchè dovrebbe essere vietato a Israele?

Ecco l'articolo:

Immagine correlata
Hebron

Ancora violenze in Terra santa. Pesanti scontri tra israeliani e palestinesi sono scoppiati nuovamente ieri a Hebron. Secondo la versione ufficiale israeliana, nei pressi della Tomba dei patriarchi (un luogo sacro sia ai musulmani sia agli ebrei) un palestinese si è avventato con un coltello su un militare della brigata israeliana Golani, ferendolo al petto in modo superficiale. Immediata la reazione dei commilitoni che hanno subito sparato sull'assalitore colpendolo a morte. Sono seguiti tafferugli con altri gruppi di palestinesi. Gli scontri sono stati molto pesanti, secondo fonti locali. Sono stati segnalati anche diversi feriti. Fonti mediche locali lo hanno poi identificato in Moammar Aref Al Atrash, di circa vent'anni. Il giovane era legato ad Hamas. In effetti, su internet il gruppo ha poi elogiato l'azione. Durante l'attacco è rimasto contuso anche un militare italiano della missione Tiph (Temporary International Presence in Hebron). La città di Hebron è stata suddivisa in due aree, una sotto il controllo palestinese (con circa 200.000 abitanti) e l'altra sotto il controllo israeliano (con quasi mille ebrei). Il personale della Tiph, missione a cui partecipano oltre all'Italia anche forze di Norvegia, Svezia, Turchia e Svizzera, è autorizzato a operare in entrambe. La tensione a Hebron è allo stato latente ormai da molti anni. Negli ultimi giorni gli animi si sono inaspriti ulteriormente in quanto il ministro della difesa Avigdor Lieberman ha stanziato ingenti fondi per estendere la presenza ebraica nella zona. Si tratta della costruzione di una trentina di alloggi in quello che in futuro sarà chiamato Rione Hezkya. Il movimento israeliano Peace Now ha duramente denunciato la sua iniziativa. Altre tensioni sono state segnalate ieri anche a Marda, nella Cisgiordania settentrionale, dove diversi veicoli palestinesi sono stati danneggiati nella notte da vandali che hanno tracciato scritte di avvertimento in ebraico. Si presume che l'attacco sia stato condotto da coloni di quella zona.

 

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