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Il Foglio Rassegna Stampa
24.10.2018 George Soros difeso d'ufficio, neanche una riga sulle sue attività contro Israele
La linea incomprensibile del Foglio

Testata: Il Foglio
Data: 24 ottobre 2018
Pagina: 3
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: «La mostrificazione di Mr Soros»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 24/10/2018, a pag. 3, l'editoriale "La mostrificazione di Mr Soros".

La linea del Foglio è ormai incomprensibile e contraddittoria. Oggi George Soros viene difeso d'ufficio, mentre non viene detto nulla della sua attività contro Israele, un paese del quale è foretemente nemico, tanto da finanziare molte Ong specializzate in delegittimazione e menzogne varie. Cade così la difesa che venga attaccato perchè 'ebreo'.

Ecco l'articolo:

 

Immagine correlata
George Soros

La polizia di Bedford, New York, ha detto che è stato ritrovato un ordigno esplosivo nella cassetta delle lettere di una villa che appartiene a George Soros, il filantropo liberal di ottantotto anni che è il target privilegiato delle teorie del complotto più care alla destra estrema. Scorrendo i commenti sui social, si legge: peccato che l’ordigno non sia esploso, “ti prego”, attentatore anonimo, “ritenta”; Soros è un “servo occulto”, “inscena un attentato contro se stesso” e via dicendo. Le accuse a Soros non sono soltanto frutto della fantasia complottarda dei troll, che interpretano con solerzia la parte dei megafoni: un deputato repubblicano della Florida, Matt Gaetz, ha insinuato due giorni fa che Soros sta finanziando la carovana di migranti partita dall’Honduras e diretta al confine americano, “una tempesta” creata ad arte durante la campagna elettorale americana. Lo stesso Donald Trump, qualche settimana fa, nel mezzo dello scontro sul giudice Kavanaugh e le accuse di molestie sessuali, ha detto che Soros finanziava le donne che denunciavano le molestie, e di conseguenza alimentava la character assassination del giudice. In una pubblicità elettorale sponsorizzata dal National Republican Campaign Committee, Soros compare come finanziatore occulto di un candidato democratico del Minnesota. Rudy Giuliani, trumpiano da tv, ha ritwittato un commento in cui Soros era definito “l’anti Cristo”. Il filantropo ungherese è considerato il regista ricco di una cabala globale che vuole sommergere l’occidente di immigrati per indebolire la sovranità nazionale dei diversi paesi (in Ungheria c’è una legge che viene definita “Stop Soros”) e per snaturare l’identità e la cultura occidentale: è il burattinaio del mondo liberal, come sostiene anche il presidente della Rai, Marcello Foa, avido consumatore e propalatore di teorie del complotto, quando dice che il Pd è finanziato da Soros. Il passo dalle accuse false all’ordigno, in questa stagione di odio incontenibile, è breve e osceno.

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@ilfoglio.it

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