Gent.ma Sig.ra Deborah Fait, Sono venuto a Roma a trovare dei miei amici (non ebrei) che mi hanno fatto (ri)visitare il Ghetto (già l'avevo visto mezzo secolo fa, all'epoca del mio servizio militare). Avanti ieri andammo alle Fosse Ardeatine e ci stemmo mezza giornata a contare tutte le tombe (335). Un'esperienza quanto meno allucinante. Abbiamo tutti tratto la medesima conclusione: OGNUNO DOVREBBE FARE UN'ESPERIENZA ANALOGA ALMENO UNA VOLTA AL MESE E OGNI VOLTA CHE SE NE ESCE CERCARE DI STARE MENO BENE DI QUANDO SI È ENTRATI. Forse il mio pensiero potrebbe sembrare oscuro, confuso, complicato. Ma chissà mai se la gente impari a guardare l'altro con occhi diversi? Shalom
Mario Salvatore Manca di Villahermosa
Gentile Mario Salvatore,
Tutti, soprattutto i giovani, dovrebbero essere portati regolarmente a visitare le Fosse Ardeatine e i Memoriali della Shoah per poter capire ciò che è stato. Purtroppo la scuola e le istituzioni non fanno abbastanza nè aiutano le persone a ricordare. Tutti si limitano a fare noiosi discorsi e a versare qualche lacrimuccia il 27 gennaio e con questo lavano la loro coscienza. I suoi amici non ebrei però fanno ben sperare nell'animo umano, onore a loro e a lei per la sensibilità dimostrata.
Un cordiale shalom