Riduci       Ingrandisci
Clicca qui per stampare

Israele sotto attacco 19/10/2018

Gentile Deborah, Il confine tra Israele e Gaza a mio avviso è troppo sotto pressione. Io non sono ne' un politico ne' un esperto, però penso che bisognerebbe stabilizzarlo in maniera decisa. In una risposta precedente mi ha detto che ci sarebbero le reazioni internazionali (Europa in particolare) dei paesi islamici e poi il rischio di avere un governo addirittura peggiore nella striscia. Lei ha ragione, però Israele pur essendo piccolo, senza petrolio, senza avere centinaia di milioni di abitanti, avrà sicuramente il modo per controbattere a queste reazioni. Per esempio basterebbe fermare la collaborazione tra agenzie di spionaggio, quando l'Europa subirà attentati gravissimi come nella seconda intifada, vediamo poi cosa faranno gli incapaci governi europei... Questo è un esempio, ma ci saranno sicuramente altre "armi" che Israele potrebbe usare, soprattutto fintanto che a Washington c'è il presidente Trump. Comunque se guardiamo alla Storia, la seconda guerra mondiale è finita bombardando Dresda e sganciando le bombe in Giappone. Lo so che molte persone sono morte, anche innocenti, però così è finito il terzo reich e il Giappone si è arreso. Il presidente Truman scelse quella strada, io farei altrettanto. Lo Stato di Israele deve stare in sicurezza, se dall'altra parte c'è gente di quella specie che fa andare a fuoco i campi, i raccolti, o la smettono o ne pagheranno le conseguenze. Se fossero normali a questa ora avrebbero già un paese avanzato grazie agli accordi fatti con Israele. Però sono fanatici medioevali quindi peggio per loro. Shalom

Magni Marco

Gentile Marco,
Quanto ha ragione! Io la penso esattamente come lei ma noi siamo guidati dall'emozione, dalla rabbia, dall'ingiustizia che, sebbene Israele sia la vittima di quei barbari, l'Europa lo considera alla stegua di un carnefice perchè vuole difendere la propria popolazione. I politici devono pensare in modo più freddo e ragionato, devono essere più controllati di noi comuni mortali e vagliare i pro e i contro. I contro di una nuova guerra sarebbero molti dei nostri ragazzi morti o rapiti per non essere più restituiti. Il rapimento è una cosa che ci spaventa quanto la morte. Per distruggere Hamas Israele dovrebbe rioccupare Gaza e questo vorrebbe dire, oltre ai nostri lutti, che una parte dell'esercito dovrebbe stare fisso dentro la Striscia per tenere a bado 2 milioni di fanatici invasati di odio e, in più, mantenerli. Oltretutto avremmo una ennesima ondata di odio contro di noi da parte dell'occidente e della diplomazia mondiale. Per questo Israele colpisce a rate, ma colpisce forte, evitando la guerra totale che Hamas vuole a tutti i costi per poi gridare –aiuto aiuto - e avere altri soldi e altra simpatia degli ipocriti e degli ignoranti. Staremo a vedere cosa succede questo venerdì. Io vorrei dire due parole sugli israeliani, soprattutto quelli del sud che hanno dimostrato una volta di più di essere un grande popolo, paziente, coraggioso e umano nonostante siano stati distrutti metà dei campi coltivati con grande danno economico, nonostante la paura dei missili. In sette mesi di attacchi quotidiani non c'è stata una sola manifestazione contro i gli arabi di Gaza. Sarebbe ora che il mondo riconoscesse tutto questo, invece sono tutti là che ci aspettano al varco per darci calci nello stomaco. Penso che Israele, con Egitto e USA, troverà una soluzione senza farsi coinvolgere in una nuova guerra che potrebbe portare problemi più grossi anche al confine con il Libano, quindi Hezbollah.
Un cordiale shalom


Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui