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Angelo Pezzana
Israele/Analisi
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Kamikaze fa 19 morti ma Arafat è sempre lì 5-10-2003
E' stata una donna a farsi saltare in aria nel ristorante Makom Maxim all'ingresso sud della città di Haifa nel pomeriggio di ieri . 19 morti e 60 feriti, malgrado ci fosse all'ingresso uno stretto controllo di sicurezza. La terrorista ha sparato alla guardia e poi è entrata. Fra i morti e i feriti diversi bambini. L'attentato, che arriva alla vigilia di Yom Kippur, la ricorrenza religiosa ebraica più importante, si fa segnalare per una novità ed una conferma.

La novità è la tecnica stessa dell'attentato. Non era mai successo fino ad ora che il terrorista-suicida uccidesse il personale preposto alla sicurezza di un posto pubblico. E' indubbiamente una escalation nell'organizzazione dell'attività criminale palestinese. In più, il ristorante è di proprieta israelo-araba, quindi ad essere colpito è stato un obiettivo che non appartiene soltanto al "nemico sionista".

La conferma è il ruolo di Arafat nella continuazione del terrorismo in Israele, la prova che nessun vero passo decisivo è mai stato intrapreso dal raiss dopo la riconquista del suo potere assoluto. L'autorità palestinese, non importa se a parlare sono i vari Abu Ala o lo stesso Arafat, sembra essere attiva solo nel lanciare proclami contro il governo israeliano, con le solite accuse rese negli ultimi tempi ancora più violente tirando in ballo la costruzione della barriera di difesa. Il "Muro razzista e nazista", come lo chiama Arafat.

Eppure la terrorista suicida di Haifa proveniva da Jenin ed è riuscita a centrare il suo obiettivo proprio perchè il suo villaggio di provenienza non è ancora stato separato dalla tanto deprecata - ma quanto mai utile - barriera.

Una barriera che ha trovato fin dall'inizio della costruzione una forte opposizione non solo da parte palestinese, ma dal mondo intero. Solana, de Villepin, Onu, tutti sempre pronti e schierati a dire ad Israele cosa deve o non deve fare. Tanto i ristoranti saltano in aria a Haifa mica a Parigi. E Arafat riesce con il consenso europeo a passare indenne tra una esplosione e l'altra. L'ANP non ha rispettato una sola delle clausole della Raod Map, ma il suo fallimento viene attribuito a Israele. Che ha sempre e comunque la colpa di tutto.

Lo vedremo stamane nei commenti dei giornali. Lacrime di coccodrillo per i morti e mille dita puntati contro Sharon. Assisteremo anche oggi alle arrampicate sugli specchi più oltraggiosamente spudorate che i nostri "esperti" metteranno in atto per tenere fuori dall'orrore di ieri Arafat.Perchè è Sharon il responsabile. E' luii che vuole costruire la barriera di sicurezza per difendere i suoi cittadini. Una pretesa che non gli viene perdonata da chi tace sui crimini che Arafat ed i gruppi terroristi che,comunque a lui collegati, continuano ad organizzare. In un mondo che ha perso la capacità di distinguere il bene dal male non stupisce la tenuta di Arafat. Noi però ci chiediamo fino a quando.


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