Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 10/10/2018 , a pag.3, la breve "Gerusalemme: trovata incisione dell'epoca di Gesù col nome per esteso della Città Santa".
Nella breve, il quotidiano dei vescovi fa riferimento alla scoperta "riferibile all'epoca di Cristo". In nessuna fonte dell'epoca, in realtà, si fa riferimento a "Cristo", era quindi corretto chiamarlo con il suo nome, ovvero Gesù. Per non dire 'appropriazione indebita'.
Ecco la breve:
L'iscrizione ritrovata
Gli scavi al limitare del Monte del Tempio, a Gerusalemme
Ennesima scoperta archeologica a Gerusalemme riferibile all'epoca di Cristo. Ieri è stata infatti data notizia del ritrovamento, un anno fa, di un'incisione in cui compare quella che viene considerata la più antica scritta conosciuta della parola Gerusalemme (Yerushalaim) così come si scrive oggi, per esteso, in caratteri ebraici. Si trova su una pietra cilindrica chiaramente appartenente a una casa ebraica di duemila anni fa. Pietra che i romani avevano riutilizzato per costruire un altro edificio. La scritta che vi compare recita testualmente: "Hanania figlio di Dodlos di Gerusalemme". Secondo gli studiosi la è relativa a un Anania, il padrone di casa, probabilmente di professione artigiano, a cui si fa ossequiosamente riferimento quale "figlio di Dedalo" abitante a Gerusalemme. Gli stessi archeologi hanno definito «estremamente raro» il ritrovamento in reperti di quel periodo del nome completo della Città Santa. Ed è ancora più singolare che la scritta sia chiaramente decifrabile da un qualunque bambino israeliano duemila anni dopo.
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