Mentre il mondo tace io maledico!
Commento di Deborah Fait
Kim Yehezkel, Ziv Hajbi, le vittime
Per due giorni sono rimasta ammutolita, piena di dolore e rabbia. Dentro di me due emozioni travolgenti, il dolore sordo per due giovani vite innocenti stroncate dall'odio di un arabo e dall'altra parte un sentimento di vero e proprio furore contro l'assassino, la famiglia da cui è nato, il popolo da cui proviene. Un popolo indottrinato e deviato che non ha mai fatto niente altro che odiare, che non ha fatto altro che dare la morte per morire da martire. Chi legge Informazione Corretta conosce l'accaduto quindi sa di cosa sto parlando ma chi non ci legge non sa niente. I media, a parte la Stampa, hanno dato la notizia dell'attentato a Barkan inculcando il dubbio che si trattasse di terrorismo (come Repubbblica che non si smentisce mai) oppure l'hanno censurata. Due ebrei morti! Che fa? Niente, a Gaza stanno festeggiando. Nelle stesse ore in cui si svolgevano i funerali di Kim, 28 anni mamma di un bambino di 15 mesi, gli arabi di Gaza, popolo demoniaco, correvano per le strade a distribuire dolcetti, la gente rideva felice, crepa di fame per colpa dei suoi capi ma è felice se degli ebrei vengono ammazzati. In Israele migliaia di persone piangevano mentre veniva sepolta quella giovane donna che non aveva fatto niente, che lavorava già alle 7 del mattino in quell'azienda creata per la convivenza, una zona industriale dove, su 7000 dipendenti, 4200 sono arabi. Probabilmente Kim conosceva il suo assassino, anch'eglli dipendente, forse avranno anche bevuto il caffè insieme. Poi lui l'ha uccisa Insieme a un altro ebreo israeliano, anch'egli un collega, Ziv di 35 anni e tre figli. Altri quattro bambini orfani in Israele, orfani per terrorismo, per odio, per un'assurda educazione dell' "ammazza l'ebreo". Se Gaza festeggia, l'ANP non condanna, anzi sono già in atto gli accertamenti sulle tariffe da pagare al terrorista e alla sua famiglia. La media dei –premi - è di 3500 shekel (900 euro circa) da pagare subito, poi viene dato un vitalizio ( a seconda del numero dei morti fatti dal congiunto) alla famiglia dell'assassino. Naturalmente più ebrei ammazzi più il vitalizio aumenta, il tariffario delle somme da elargire agli assassini non da adito a smentite, è là nero su bianco negli uffici dell'ANP.
La scena dopo l'attentato
E il mondo tace. Il mondo tace sui nostri morti, anzi li considera un compenso per morti arabi a Gaza dove loro attaccano Israele ogni giorno, ogni maledetto giorno, dal mese di marzo.
Gaza, dove hanno bruciato quasi 4000 ettari di campi coltivati, di boschi in Israele, con i loro aquiloni incendiari, ci vorranno anni e anni per farli rivivere. Ma il mondo non ha mai proferito condanna. Le associazioni ecologiche non hanno mosso un dito, nemmeno un lieve rimprovero. Niente! Non se ne sono accorti, poverini. Se i media non ne parlano loro mica possono sapere le cose e condannare lo scempio ecologico che stanno facendo gli arabi! Quindi colpa dei media che censurano ogni porcheria araba? Certamente no, le organizzazioni che si occupano della natura devono avere le loro fonti se no a che servirebbero? Le cose sono due, non si scappa, o le loro fonti sono silenti su quanto accade in Israele per colpa dei gazawi e questo sarebbe uno schifo assoluto oppure lo sanno ma hanno paura di proferir parola. Schifo in ogni caso. Gaza, dove loro, ogni giorno cercano di spezzare la rete di confine per invadere Israele e sgozzare gli ebrei.
Gaza, dove loro ogni giorno gettano bombe a mano e molotov per colpire i soldati o i civili.
Gaza, dove loro ogni giorno si fanno scudo dei loro bambini per poter accusare Israele di averli uccisi.
Gaza, dove esiste l'inferno voluto da Hamas, dove non c'è più il senso dell'umanità, dove ogni essere umano può diventare un assassino ovvero martire di Allah.
Gaza, Gaza, Gaza, il demonio che nessuno vuole e da cui Israele deve difendersi da decenni. Gaza il cui popolo ormai non ha più nulla di umano, indottrinato fin dalla nascita ad odiare l'ebreo, ad ammazzare l'ebreo, a distruggere Israele. Un popolo perso nei meandri dell'inferno. Generazioni perdute perchè il mondo, anzichè fermare questo scempio, lo ha moltiplicato, giustificandolo e proteggendolo, per poter accusare Israele.
Occupazione, urlano, occupazione di cosa? E negli 20 e 30 del secolo scorso? In una sola notte gli arabi hanno sgozzato 67 ebrei, inermi, religiosi, loro vicini di casa, a Hebron. Occupazione? Non esisteva Israele, allora perchè hanno ammazzato nelle città sante per l'ebraismo più di 500 persone, bambini compresi? Cosa occupavano? Vivevano e pregavano, nient'altro. Ma allora c'era Amin al-Husseini, parente di Arafat, a dir loro che gli ebrei andavano sgozzati. E il popolo della morte, perchè è questo il nome che gli spetta, aveva obbedito e continua ad obbedire. Adesso gli arabi si sono presi altre due vite, due giovani vite che vanno ad aggiungersi alle migliaia ammazzate negli anni. Alcuni amici sui social si chiedono "come fanno ad ammazzare persone che conoscono, amici, colleghi di lavoro?".
La risposta è semplice, tragicamente semplice. Per loro non esiste amicizia, non esiste vita, esistono solo odio e morte, è questo che imparano, è questo che hanno nell'animo, inculcato sia dalla loro fede che dai loro capopopolo di mafiosi vigliacchi e maledetti. Una delle notizie più sconvolgenti che ho letto in questi giorni è che Breaking the Silence, la ong israeliana di ultra-sinistra finanziata da George Soros, parteciperà alla commemorazione delle "vittime palestinesi" in cui Israele verrà presentato come criminale di guerra per i morti del Tzuk Eitan( per la maggior parte terroristi e i loro disgraziati scudi umani). Io li maledico nel nome di tutti i nostri morti e degli orfani, nel nome delle lacrime che visto ieri ai funerali di Kim e che rivedrò ai funerali di Ziv (donatore di organi), dei loro bambini e di tutto Israele. Oggi, 9 ottobre, li maledico anche per l'assassinio di Stefano Tachè nella sinagoga di Roma nel 1982, di tutti i bambini ebrei ammazzati. Si, li maledico insieme agli assassini di cui sono complici, perchè so che il popolo di Israele, nella sua immensa pazienza e bontà, non lo farà.
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile"