Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 06/10/2018,a pag.19 con il titolo " 'Niente politica a scuola': no al dibattito sulle leggi razziali" la cronaca di Elisa Forte.
Elisa Forte
Tutto inizia con il no alla sua partecipazione a un incontro con gli studenti del «Fiani-Leccisotti» di Torremaggiore, in provincia di Foggia. «A scuola non si fa politica»: con questa motivazione alcuni docenti del liceo pugliese avrebbero bocciato la proposta di una loro collega di Lettere che aveva invitato lo scrittore ebreo Roberto Matatia per parlare delle leggi razziali emanate 80 anni fa dal fascismo. Ma non era storia quella degli ebrei italiani messi in ginocchio dalle leggi razziali del 1938? Sarà. «Sono stato contattato da un’insegnante del liceo classico Fiani-Leccisotti di Torremaggiore, in provincia di Foggia – ha scritto lo scrittore sul sito ufficiale della comunità ebraica di Milano, Mosaico Bet Magazine - per andare a parlare, come faccio sempre, della mia famiglia e degli ebrei durante il fascismo. Ho accettato con entusiasmo. Non avendo più notizie, ho chiamato la docente che, con profondo imbarazzo, mi ha detto che l’iniziativa, che pure aveva ricevuto il plauso del preside, era stata rifiutata da altri docenti perché, a dir loro, invitare a relazionare un ebreo è una scelta politica e, a scuola, non si fa politica».
La scuola in provincia di Foggia
Le polemiche
Un no che ha scatenato polemiche e una bufera mediatica che inizia a spegnersi solo in serata con il tramonto del venerdì quando, per gli ebrei, inizia fino al sabato, il tempo dedicato al Signore. Dopo il comunicato del preside che rinnova l’invito a Matatia, lo scrittore dichiara «chiuso il caso» e i suoi estimatori – sollevati – su Facebook gli scrivono «Shalom Shabbat Roberto». Pace fatta. Il riposo e il tempo del Signore può iniziare per Matatia, imprenditore tessile di Faenza, scrittore dal 2014 da quando con «I vicini scomodi» (di Mussolini) ha raccontato in un libro la vita dei suoi familiari inghiottiti dall’Olocausto.
La versione della scuola
Il preside Giancarlo Lamedica spiega che «si è trattato di una incomprensione, nessuno voleva annullare l’incontro. Ma siamo ancora in fase di programmazione delle attività», dice. «Occorre opporre strenua resistenza, attraverso la cultura e la comprensione della storia, alla banalizzazione e alla dimenticanza» sottolinea la professoressa di Storia della filosofia dei diritti umani Francesca Romana Recchia Luciani che per conto dell’Università di Bari dal 10 ottobre inaugura la VII edizione del Corso di Storia e Didattica della Shoah. «È rivolto a studenti e docenti – spiega –parteciperanno Michele Sarfatti e Jadwiga Pinderska. Non mollo».
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