lunedi` 25 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






 
Angelo Pezzana
Israele/Analisi
<< torna all'indice della rubrica
Il dizionario cambia, l'Unità sempre peggio
A leggere i titoli dell'Unità non è che uno si diverta. Vogliono stupire, ma alla lunga sono talmente prevedibili che l'effetto dissacrante che si propongono diventa assuefazione anche per il lettore più ben disposto. Noi, che ci divertiamo con altre letture, non siamo di certo il lettore ideale che si augura l'accoppiata Colombo-Padellaro. Ai quali va invece riconosciuto il merito di aver riportato in positivo le vendite, ma a quale prezzo. Vien quasi nostalgia della vecchia cara Unità, tutta una velina della direzione del partito, dove ogni notizia, ogni titolo passavano al vaglio di una rigorosa attenzione politica. A quel controllo si è sostituita la disinvoltura, quasi una reincarnazione della fantasia sessantottesca. Ma che risulta patetica, come quei signori ultra settantenni che si illudono di sembrare giovani se portano a spalla uno zainetto. Che disastri poi se dirigono un giornale. Con nella testa un girotondo di slogan ne escono come storditi, ma convinti di essere liberal (la sinistra non dice più rivoluzionari, non è più fine, meglio liberal) e quindi, alè, si stampi tutto e il contrario di tutto.

Appurato che l'Unità non fa ridere - il che non sarebbe grave - non bisogna dimenticare l'umorismo involontario. Lì l'Unità eccelle. Prendiamo l'informazione su Israele e palestinesi affidata alle mani abili ed esperte di Umberto De Giovannangeli. Sotto un apparente colpo al cerchio e uno alla botte, tutta l'informazione del quotidiano che fu fondato da Antonio Gramsci è una sparata quotidiana contro lo stato ebraico in difesa dei poveri palestinesi. Non occorre essere dei geni per accorgersene. Titolazione, fotofrafie, testi conducono per mano il lettore ad una sola conclusione. Del resto De Giovannageli è in buona compagnia e, se questo può fargli piacere, ci sono molti colleghi in altri giornali che lo superano nettamente in fatto di pregiudizio antisraeliano. Ma questa volta De Giovannageli ha superato se stesso facendo un balzo avanti a tutti i colleghi che si occupano di cose mediorientali. Ha rinnovato il lessico. Una impresa titanica, ma lui ci è riuscito. Sappiamo con quanta ritrosia i nostri media usino la parola terroristi per definire quei gentiluomini che ammazzano civili israeliani. Sono militanti, a volte miliziani, aderenti, ma mai terroristi. Quella è una parola che potrebbe mettere in cattiva luce Arafat & compagnia, quindi meglio tenerla lontana. Ma De Giovannangeli, aiutato -ne siamo sicuri- dalla sua lunga permanenza nel giornale dell'ex PCI- è riuscito a trovarne una nuova. E ce ne fa dono sull'Unità di ieri scriveva: "Quadri attivi", così definisce i terroristi di Ezzedin al-Qassam. Quadri attivi, come una volta usava all'interno del PCI qualificare gli iscritti più attivi, essere un "quadro" del partito valeva quanto un insegna onorifica. Memore del passato, De Giovannangeli gli ha dato una rispolverata. Prepariamoci dunque alla comparsa dei quadri attivi insieme agli autobus che esplodono, altri lo scriveranno per imitazione riconoscente. E i quadri attivi, con le loro armi, i loro bazooka, i loro esplosivi faranno saltare in aria altri innocenti cittadini israeliani. Terroristi ? Ma no, solo quadri attivi. Certo non saranno come quegli "antichi" quadri PCI che andavano a vendere l'Unità la domenica, quella con il grande titolone a carattri rossi che riempiva tutta la pagina, o che dirigevano gli "attivi" in sezione con i compagni. No, questi sono "quadri attivi" particolari, ma non è a caso che proprio su quel giornale sia stata riproposta questa definizione. Complimenti a De Giovannageli e a Furio Colombo, proprio una bella riscoperta. Colombo ne può andare fiero. Oltre a dirigere uno degli strumenti più poderosi della propaganda contro Israele, e che contribuirà ad impedire chissà ancora per quanti anni che quel mondo ex-comunista si evolva in senso democratico, adesso potrà appendere ai suoi certificati di benemerenza anche quello che rivaluta i terroristi. Prepariamoci. In fondo, chi ha paura di un quadro attivo ?

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT