venerdi 18 aprile 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



Clicca qui






Il Giornale Rassegna Stampa
02.10.2018 La vita e le opere di Walter Laqueur (1921-2018)
Commento di Alessandro Gnocchi

Testata: Il Giornale
Data: 02 ottobre 2018
Pagina: 31
Autore: Alessandro Gnocchi
Titolo: «Morto lo storico Walter Laqueur. Smontò l'accusa di 'islamofobia'»

Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 02/10/2018, a pag. 31, con il titolo "Morto lo storico Walter Laqueur. Smontò l'accusa di 'islamofobia' " il commento di Alessandro Gnocchi.

Il Giornale è oggi l'unico quotidiano a riportare la notizia della scomparsa di Walter Laqueur, importante storico del nazismo, della Shoah e del terrorismo. Nulla sugli altri giornali: speriamo se ne accorgano al più presto e cerchino di rimediare alla omissione nei prossimi giorni.

Ecco l'articolo:

Immagine correlata
Alessandro Gnocchi

Immagine correlata
Walter Laqueur

 

Walter Laqueur, tra i massimi studiosi della storia europea del XX secolo, specialista di fama mondiale nella storia della violenza terroristica, è morto ieri nella sua casa di Washington all'età di 97 anni. Era nato il 26 maggio 1921 a Breslau, nella Bassa Slesia, all'epoca in Prussia, oggi Wroclaw, in Polonia, da una famiglia ebrea. Si è occupato, nei suoi molti libri, di fascismo, sionismo, terrorismo e antisemitismo. Nella sua lunga carriera Laqueur è stato direttore dell'Institute of Contemporary History e della Wiener Library di Londra e presidente dell'International Research Council del Center of Strategic and International Studies di Washington. Ha diretto con l'altro peso massimo degli studi storici George Mosse il Journal of Contemporary History e ha insegnato Storia contemporanea all'università di Tel Aviv e alla Georgetown University. Laqueur è autore di saggi tradotti in tutto il mondo, fra i quali in italiano La Repubblica di Weimar (Rizzoli, 1977), Storia del terrorismo (Rizzoli, 1978), Il terribile segreto. La congiura del silenzio sulla «soluzione finale» (Giuntina, 1995), Il nuovo terrorismo. Fanatismo e armi di distruzione di massa (Corbaccio, 2002), Fascismi. Passato, presente, futuro (Tropea, 2008) e Gli ultimi giorni dell'Europa. Epitaffio per un vecchio continente (Marsilio, 2008).

Immagine correlataImmagine correlata

Walter Laqueur emigrò in Palestina nel 1938 e visse in Israele fino al 1955, prima di trasferirsi a Londra e poi negli Stati Uniti. I suoi genitori, impossibilitati a lasciare il Terzo Reich, morirono nei lager nazisti. Nel 1955 Laqueur si trasferì a Londra. È stato visiting professor a Harvard, all'University of Chicago, alla Tel Aviv University e alla Johns Hopkins University. Ne Gli ultimi giorni dell'Europa aveva spiegato l'origine del termine «islamofobia», parente stretta del razzismo. Un'accusa inconsistente volta a screditare chiunque metta in discussione i dogmi del politicamente corretto. Laqueur spiega così l'origine della parola: «Cominciò a essere usata correntemente nel 1998 dopo la pubblicazione di un rapporto del Runnymede Trust, una fondazione inglese che ha la missione di combattere la discriminazione razziale e di mantenere buone relazioni fra le minoranze etniche. Il gruppo di lavoro che affrontò il problema della paura e dell'odio per l'Islam e i musulmani era guidato dal professor Gordon Conway, biologo, vicerettore dell'Università del Sussex e poi presidente della Rockefeller Foundation». Secondo la commissione, l'aspetto della discriminazione renderebbe l'islamofobia assimilabile a una forma di razzismo fondata sul credo religioso. Il sospetto è rivolto verso gli estremisti presunti o reali. Ribatte Laqueur: «Se in anni recenti c'è stata in Europa una ostilità nei confronti dei musulmani, essa non è stata in risposta alla loro religione, ma al fatto che per lo più gli attentati terroristici sono stati compiuti da musulmani: terrorofobia sarebbe un termine più esatto. Se quelli che sono stati coinvolti in atti di terrorismo fossero stati eschimesi, l'orrore e la paura sarebbero stati diretti a loro, anche se la maggioranza degli eschimesi non fosse stata coinvolta. È naturalmente sleale generalizzare a un intero gruppo etnico la condanna meritata da pochi, ma probabilmente ciò è inevitabile, specialmente se una porzione significativa del gruppo non prende chiaramente le distanze dagli attivisti né si esprime contro la violenza, ma al contrario sostiene o almeno dichiara comprensione per i terroristi». Fu accusato di essere islamofobo...

Per inviare al Giornale la propria opinione, telefonare: 02/85661, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


segreteria@ilgiornale.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT