Forattini non è il vignettista in cima ai nostri cuori. Troppi pregiudizi antiebraici e anti-israeliani abitano nella sua penna. Che rispettiamo però comunque, essendo la satira libera al 100% o non è. Di una sua vignetta in particolare ci ricordiamo oggi, quella che disegnò alla fine della prima guerra del golfo. C'era Bush armato di fucile davanti a un bunker dal quale uscivano con le braccia alzate tutti gli sconfitti. Primo Saddam Hussein, a seguire i suoi alleati. Fra questi il papa Giovanni Paolo II, anche lui con le mani in alto. Già, perchè allora il Papa non si era limitato a lodare genericamente la pace e a condannare genericamente la guerra come ha fatto con Bush figlio. Allora, il papa si schierò decisamente dalla parte di Saddam. E ne pagò lo scotto. Il Vaticano si ritrovò fuori dal consesso internazionale come un qualunque staterello arabo. Bisognava rientrarvi, ma come ? La soluzione venne da Israele, un paese che il Vaticano fino ad allora non aveva MAI riconosciuto. Con mossa lesta e furba la santa Sede aprì le relazioni diplomatiche con lo stato ebraico, riconoscimento ufficiale, scambio di ambasciatori con tutto quel che segue. Quel gesto gli valse il riingresso nella politica internazionale.
Ricordiamo questo precedente perchè oggi sui giornali vengono riportate alcune dichiarazioni che ci lasciano francamente stupefatti. Piacevolmente stupefatti.
Il Vaticano appoggia la Road Map, e questo ci fa piacere. Come ci fa piacere leggere che - oggi- il Vaticano riveli che Arafat aveva sparso la voce che Giovanni Paolo II lo avesse incaricato di difendere i luoghi santi. Una bufala enorme che però nessuna fonte vaticana aveva mai smentito prima d'ora. Ma c'è di più, la Santa Sede considera Arafat diretto responsabile del lungo assedio alla Chiesa della Natività di Betlemme. Ma come, non ci avevano raccontato i vari padri Ibrahim di quanto fossero stati cattivi i militari israeliani che volevano a tutti i costi arrestare dei poveri palestinesi che avevano trovato rifugio fra quelle sante mura ? Allora non era vero niente quello che la Rai ci raccontava, un buon Arafat preoccupato delle sue pecorelle e la Chiesa cattolica in ansia per i comportamenti violenti dell'esercito d'Israele. Adesso sappiamo che il Vaticano ha sempre ritenuto responsabile Arafat per l'assedio della basilica. Peccato che non ce l'abbia detto a tempo debito. Ci saremmo risparmiati una valanga di bugie che hanno contribuito non poco a deteriorare l'immagine d' Israele.
E sui luoghi santi, per favore, il Vaticano non ripeta adesso l'errore di ritenerli poco sicuri, perchè è questo che continuiamo a leggere sui giornali. Sa benissimo che non esite luogo al mondo dove i diritti di tutte le fedi sono garantiti come nello Stato ebraico. Non vorremo leggere un contrordine compagni fra qualche anno dove il solito diplomatico oltre Tevere ci viene a raccontare tutto il contrario di quello che dice oggi.
Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Vale anche per il Vaticano ? |