Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 25/09/2018, a pag. 1 l'analisi di Luciano Capone dal titolo "Foa di Balle".
Le peggiori menzogne complottiste insieme alle fake news più evidenti: è questo il giornalismo che propone Marcello Foa, che per questo si inserisce nella linea di Giulietto Chiesa, è di casa nel sentire e raccontare bufale. Quando c'è il complottismo e il cospirazionismo di mezzo, la demonizzazione di Israele (e, più in generale, gli attacchi alla democrazia) possiamo farci un'idea di come dirigerà la Rai
Ecco il pezzo:
Luciano Capone
Roma. Se tutto va come previsto, Marcello Foa sarà il nuovo presidente della Rai. Dopo la bocciatura di agosto in commissione di Vigilanza, il cda lo ha rinominato presidente e domani, grazie al sopraggiunto accordo tra Lega e Forza Italia, la commissione riconvocata per l’occasione dovrebbe (a meno di sorprese) approvare. Ma come sarà la Rai di Foa? Quale contributo potrà dare alla televisione pubblica l’“allievo di Montanelli”? Ecco, per iniziare, bisognerebbe lasciare in pace Montanelli. Il campo da tenere d’occhio è quello delle fake news. Parliamo di un esperto del settore, nel senso che negli anni ne ha diffuse a iosa (come ha peraltro documentato Lorenzo Borga in un lungo fact checking sul Foglio). Recentemente Foa ha scritto la prefazione al libro “Fake News”, della cospirazionista Enrica Perucchietti, che potrebbe ben presto diventare un volto nuovo della Rai grilloleghista.
Marcello Foa
Premessa necessaria: tutto ciò che segue è vero e non frutto dell’immaginazione di Maurizio Milani. Nella prefazione Foa definisce la Perucchietti una “giornalista anomala” e su questo nessuno può dargli torto. Il fatto è che per Foa la Perucchietti non è una che scrive cose fuori dal mondo, ma una che “contrariamente ai suoi colleghi, antepone la forza delle idee a quella dell’immagine” e inoltre “appartiene a una specie rara, quella dei veri intellettuali, coraggiosi, anzi arditi, mossi da un sacro impeto, quello dell’impegno civile”. Foa prosegue così per quattro pagine, descrivendo l’autrice – che ha conosciuto a casa di Giulietto Chiesa – come una figura a metà tra Hannah Arendt e Lucio Battisti: “Appartiene alla tribù rarissima dei veri anticonformisti” e “ha rotto con il mondo dei media, accettando, coerentemente, di non farne più parte”.
Giulietto Chiesa: sono stati Cia e Mossad a
distruggere le Torri Gemelle
In realtà la Perucchietti è molto meno. E’ una star del peggior sottobosco cospirazionista, collaboratrice di “Mistero”, la trasmissione televisiva dove c’è un tizio mascherato di nome Adam Kadmon che fa inchieste del tipo: “Complotti, i puffi sono massoni?”. La Perucchietti non si occupa di puffi massoni, ma di cose molto più serie in maniera molto più ridicola e pericolosa. Dice che l’Aids non è causata dall’Hiv e prima del libro sulle “Fake News”, questa “intellettuale” tanto stimata da Foa ha scritto “False Flag”, che parla di attentati “sotto falsa bandiera”: quasi tutti gli attentati, dall’affondamento dell’Uss Maine a Pearl Harbor passando per l’11 settembre e fino alla strage di Charlie Hebdo, sarebbero autoattentati (della Cia, del Mossad o altri a piacere) per incolpare il nemico di turno. Prima ancora, la Perucchietti ha scritto “L’altra faccia di Obama” occupandosi dell’ex presidente degli Stati Uniti, che naturalmente non sarebbe quello che l’establishment e il “Nuovo ordine mondiale” vogliono farci credere, ma un burattino massone (come i puffi), gestito dal Bilderberg e dagli Illuminati, che vuole mettere i microchip sottopelle alla popolazione americana. Questa tizia che, come scrive Foa “è entrata nelle grotte, cercando di capire e di rendere i lettori partecipi delle sue scoperte”, ha rivelato anche che Obama sarebbe stato scelto dall’élite che domina il mondo perché era un brillante agente della Cia (come la madre) e perché farebbe parte di “una linea di sangue” che controlla il potere da secoli: “Non è un outsider – dice la Perucchietti – perché Obama è cugino di Dick Cheney, di George Bush, di Sarah Palin e Bill Clinton”. Non finisce qui. Analizzando gli alberi genealogici si scopre che “Obama è imparentato con George Washington, Harry Truman, Jimmy Carter e Winston Churchill”, perché appartiene a una dinastia che controlla il mondo da secoli e che “discende geneticamente da Carlo Magno”. Questa cosa la Perucchietti l’ha scoperta grazie alla confessione di un tizio che faceva parte della setta degli Illuminati ma poi ne è uscito. Il whistleblower degli Illuminati, con cui l’amica di Foa ha scritto pure un libro, si chiama Leo Zagami ed era candidato con “Grande sud” di Gianfranco Micciché. Questo è il modello di informazione esaltato da Foa: “Obama è nipote di Carlo Magno”. Potrebbe essere un nuovo format della Rai.
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