domenica 20 aprile 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



Clicca qui






Il Foglio Rassegna Stampa
25.09.2018 Eric Zemmour: ecco chi lo accusa di 'razzismo'
Commento di Giulio Meotti

Testata: Il Foglio
Data: 25 settembre 2018
Pagina: 1
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «Interdire il 'razzista'»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 25/09/2018 a pag. 1 con il titolo "Interdire il 'razzista' " l'analisi di Giulio Meotti.

Immagine correlata
Giulio Meotti

Roma. Per l’Observatoire du journalisme si tratta del saggista più letto e discusso in Francia negli ultimi dieci anni. Eppure, sul sito del settimanale Point ieri campeggiava questo sondaggio: “Volete interdire Zemmour dalla tv?”. Surreale domanda, nel paese della strage a Charlie Hebdo e della libertà di espressione. Ma intanto il conteggio della raccolta firme su Change.org galoppava verso le 300 mila, qualcosa di inedito a favore dell’interdizione non di un movimento politico, ma di un singolo giornalista. Ieri sera, la petizione era arrivata a 270 mila. Ventiquattro ore dopo il lancio, giovedì 20 settembre, la petizione aveva già raccolto centomila firme. E’ stata promossa da Hapsatou Sy, editorialista e ospite del programma di Thierry Ardisson sull’emittente C8, dopo che la conduttrice si era scontrata con Zemmour.

Immagine correlata
Eric Zemmour

Quest’ultimo, gran dissacratore di multiculturalismi e avvezzo alle polemiche, è stato criticato per aver detto a Sy che la madre avrebbe dovuto chiamarla “Corinne”. “La Francia non è una terra vergine, è una terra con una storia, un passato e i nomi incarnano la storia della Francia” aveva detto Zemmour. La petizione sembra produrre gli effetti sperati. Zemmour è appena tornato in libreria col suo nuovo libro, “Destin français”, da due settimane primo in classifica. Ma non è andato a presentarlo in nessuna piattaforma radiotelevisiva del servizio pubblico. E su tutte le reti è forte la richiesta di oscurarlo. Jean-Michel Aphatie, editorialista su Europe 1, ha esclamato in diretta: “Io odio Zemmour”. Lo ha anche definito “una merda”. Mediapart ha paragonato Zemmour a Petain e Drumont, il libellista antisemita (salvo che Zemmour è ebreo). Yassine Belattar, umorista e conduttore, ha chiesto in diretta che il servizio pubblico smetta di invitarlo: “J’emmerde Zemmour”. Poi un editoriale intitolato “Ciao razzista” del direttore di Libération, Laurent Joffrin.

Immagine correlataImmagine correlata

L’avvocato Caroline Mécary intanto: “Non vedrete mai più Zemmour nel servizio pubblico, su France 2, nei grandi show”. Il produttore Stéphane Simon: “Ci interrogheremo di più prima di ospitare Zemmour, a causa di ciò che genera, un clima da guerra civile”. A complicare le cose è arrivata la diffida che il Consiglio superiore dell’audiovisivo ha inviato a Paris Première per i commenti fatti da Zemmour nel gennaio scorso: “Stigmatizzazione della popolazione islamica”. Ieri Zemmour ha risposto a modo suo: “Che vada a Sant’Elena (l’isola dell’esilio di Napoleone, ndr), e naturalmente, nel nome della libertà”. E’ davvero così? Per il momento, il polemista non è ancora stato visto sui canali del servizio pubblico per la promozione del suo ultimo libro. Ed è una novità: nel 2016, per il precedente libro contro i cinque anni di Hollande, Zemmour era stato invitato nei media pubblici. Ma adesso le cose si complicano, se anche il ministro della Cultura Françoise Nyssen ha preso posizione su Twitter: “Oggi, io dico: io sono Hapsatou Nyssen”. Zemmour sembra sempre più radioattivo. iTELE nel 2014 aveva fatto a meno della sua collaborazione dopo le polemiche sull’islam e anche Rtl ha da poco cancellato la rubrica di Zemmour, condannato due volte dai giudici per “razzismo e islamofobia”. Un affaire che mostra quanto sia sottile, fragile e un tantino ipocrita la pellicola della libertà di espressione che avvolge le società aperte.

 

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/589090, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT