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Informazione Corretta Rassegna Stampa
24.09.2018 IC7 - Il commento di Deborah Fait: 4 notizie della settimana
Dal 16 al 22 settembre 2018

Testata: Informazione Corretta
Data: 24 settembre 2018
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «IC7»

IC7 - Il commento di Deborah Fait
Dal 16 al 22 settembre 2018

Quattro notizie della settimana

Risultati immagini per Ari Fuld
Ari Fuld, la vittima

Abu Mazen (il moderato) dopo aver eletto a grande patriota il terrorista assassino diciassettenne che ha ammazzato a coltellate nella schiena Ari Fuld, ha deciso e predisposto il versamento di 3000 dollari alla famiglia dell'assassino e un salario mensile di 400 dollari al terrorista rinchiuso in prigione dopo essere stato curato nell'ospedale israeliano Hadassah di Gerusalemme . Ari Fuld, 45 anni, coraggioso attivista contro la propaganda antisionista, è l'ultima vittima del "processo di guerra" iniziato a Oslo nell'agosto del 1993 e suggellato nel settembre dello stesso anno a Washington tra Yitzhak Rabin, Bill Clinton e Yasser Arafat. La mano di Rabin che non si decideva a stringere quella di Arafat quasi temesse di essere morso da un serpente e provasse, nello stesso tempo, timore e schifo, è passata alla storia. Rabin sapeva, aveva sempre saputo che quegli accordi sarebbero stati una disgrazia ma nulla potè contro la sinistra israeliana che, come scrive Caroline Glick http://www.jewishworldreview.com/0918/glick092118.php3 aveva già intrapreso accordi segreti, attraverso Shimon Peres, con la Norvegia. Ari Fuld e la sua famiglia, come tanti altri prima di loro, hanno pagato il prezzo di quella follia. Strano destino quello del popolo ebraico, unico al mondo a commemorare tante morti, recenti e passate, persecuzioni, genocidi. Non passa mese senza qualche tragedia su cui piangere e poi ricominciare a sperare il bene. 

Immagine correlata

Abu Mazen finanzia la famiglia del terrorista Jabarin

Abbiamo appena ricordato le Leggi razziste annunciate a Trieste da Benito Mussolini. Una Memoria volutamente e vergognosamente rifiutata proprio dal Comune della città giuliana perchè considerata "troppo forte".

Vi sono però anche notizie belle e avvenimenti importanti come l'accoglienza in Israele di 1000 Falash Mura, gli etiopi in origine ebrei ma costretti a convertirsi al cristianesimo. Ve ne sono ancora 7000 a Gondar in attesa di poter raggiungere Israele. Si ritiene che i Falasha, gli ebrei d'Etiopia, siano una delle più antiche tribù d'Israele perdute nel tempo e ritrovate. Discendenti da Re Salomone e dalla Regina di Saba ( non ebrea), costretti a convertirsi a causa delle tante persecuzioni, la loro ebraicità è stata messa in dubbio dalla parte più ortodossa dell'ebraismo ma il governo israeliano li ha voluti, li ha salvati e li ha accolti tra l'entusiasmo degli israeliani. Negli anni ottanta il governo israeliano, con una serie di spettacolari operazioni, trasferì in massa "gli ebrei neri" come li chiamano in Etiopia, in Israele. Ricordo l'Operazione Salomone come fosse ieri, nel giro di 36 ore, con voli non stop, 34 aeromobili trasportarono 15.000 ebrei etiopi in Israele. Gli aerei vennero completamente svuotati all'interno, tolsero tutti i sedili, e misero al loro posto dei leggeri materassi di plastica sui quali venivano adagiati i "passeggeri" . Ogni aereo aveva dei medici a bordo. Ma il ricordo più commovente fu l'arrivo in Israele. L'aeroporto straripava di israeliani venuti ad accogliere quegli ebrei così strani, tutti vestiti di bianco, e quando le porte si aprirono, un urlo immenso si alzò dal pubblico. Vederli scendere dalle scalette è stata un'emozioni fortissima, molti dovevano essere aiutati perchè non si reggevano in piedi, i più forti una volta arrivati a terra si inginocchiavano per baciare il suolo di Israele. Credo che nessuno in quell'occasione abbia trattenuto le lacrime. Poi altre operazioni seguirono e oggi abbiamo in Israele più di 130.000 ebrei etiopi inseriti nella società dopo i primi anni di assestamento molto difficile (dovevano abituarsi a tutto, persino ad accendere la luce e gli israeliani dovevano abituarsi a loro, ai loro caffetani bianchi, alle donne con le croci tatuate sulla fronte, simbolo della violenza cui erano stati sottoposti in Etiopia). Sono stati curati, la maggior parte soffriva di tubercolosi, e oggi sono israeliani a tutti gli effetti, i giovani vanno all'esercito che è per eccellenza il luogo dell'affratellamento tra i vari gruppi di israeliani. E' nei tre anni di Zavà che i giovani suggellano amicizie che dureranno tutta la vita.

Vorrei chiudere con una notizia ridicola e bizzarra ma tragicamente vera. La Magistratura francese ha deciso che Marie Le Pen dovrà sottoporsi a visita psichiatrica. La mia sorpresa nel leggere la notizia è diventata un misto tra divertimento e indignazione. Dunque i fatti: La Le Pen, alcuni anni fa, aveva postato su internet e condiviso con i suoi follower tre scatti che immortalavano la barbarie islamica. Si vedevano tre esecuzioni, per essere chiari, tre decapitazioni, tra cui quella del giornalista americano James Foley. "Questa è Daesh!" (Isis) era il commento scritto sotto le fotografie. Questo sarebbe un reato per il codice penale francese che prevede 3 anni di carcere e 75.000 euro di multa. Sempre per il codice penale le persone perseguite per questo "reato" devono sottoporsi a visita psichiatrica. Quindi Marie Le Pen dovrebbe farsi visitare per appurare che non sia pazza a causa delle sue accuse all'Isis. Dopo la prima inevitabile risata l'indignazione ha preso il sopravvento. Dove siamo arrivati? Questo nostro mondo si sta imbarbarendo a causa dell'ipocrisia del buonismo. Il male esiste ma non se ne deve parlare specialmente se il male proviene dall'islam. I tagliagole dell'Isis hanno imperversato per anni, hanno tagliato teste, le hanno impalate alle porte dei villaggi, hanno rinchiuso i loro prigionieri in gabbie per animali prima di ammazzarli con i loro coltellacci. Li hanno rinchiusi in gabbie imbevute di benzina cui hanno dato fuoco facendoli bruciare vivi. Tutto questo è accaduto e adesso questa gente è tra noi e pensa a come ammazzarci ma l'ordine del Grande Fratello è il silenzio e l'indifferenza. E' una società malata quella che lasceremo ai nostri figli. A quando i prossimi Gulag in Europa? 


Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile"


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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