Un gruppo di famigliari delle vittime americane del terrorismo palestinese in Israele ha chiesto al presidente degli Stati Uniti Donald Trump di impedire al presidente dell'Autorità palestinese Mahmoud Abbas di entrare negli Stati Uniti per l'annuale riunione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Il gruppo ha lanciato un appello domenica per Trump per dichiarare Abbas "persona non grata" in quanto finanziatore degli stipendi alle famiglie degli assassini dei loro parenti.
Micah Lakin Avni, il cui padre Richard Lakin è stato ucciso dai terroristi palestinesi nel 2015, ha definito Abbas "il grande capo dell'istigazione alla violenza e al terrore". Il gruppo comprende le famiglie di altri 15 cittadini americani uccisi da palestinesi, tra cui Ari Fuld, che è stato ucciso la scorsa settimana. Hanno inoltre firmato i genitori di Taylor Force, una studentessa universitaria di 28 anni e ex soldatessa che è stata pugnalata a morte durante una sua visita in Israele nel 2016.
Questa notizia, non appare su nessun giornale nè in servizi televisivi o radiofonici in Italia. Eppure la richiesta al presidente Trump è di grande interesse, sia che venga accolta o respinta. Dire chiaramente chi è il burattinaio che tira i fili delle stragi di israeliani, finanziandone le famiglie, è una notizia. Ma quando di mezzo ci sono i palestinesi la professionalità della categoria giornalisti si nasconde dietro il paravento dell'ipocrisia.
Abu Mazen festeggia i terroristi palestinesi
liberati nel 2013 nello scambio con Gilad Shalit