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Giuramento di fedeltà al fascismo e altro 21/09/2018

non mi pare di intravedere nulla di antisemitico, a mio parere racconta del dissidio Volterra Università Fascista.."Nel 1931 il regime impose ai professori universitari un giuramento di fedeltà: Volterra fu uno dei 12 su 1250 (un centinaio dei quali ebrei) che rifiutarono di farlo, e perse la cattedra. La storia si ripeté nel 1934 per le accademie: Volterra fu uno dei 10 che non giurarono, e decadde da tutte le accademie di cui era membro, compresi i Lincei. Rimase invece senatore fino alla morte, nel 1940, perché quella che fu paradossalmente chiamata "discriminazione regia" esentò i senatori ebrei dalle misure delle leggi razziali del 1938"

Adriano Giacobone

Gentile Adriano,

Prima delle leggi razziste del 1938 molti ebrei occupavano posti di rilievo nella politica italiana. Nel 1902 erano sei i senatori del Regno d'Italia di religione ebraica; saranno diciannove nel 1922. Nel 1905, Alessandro Fortis è il primo ebreo a diventare Presidente del Consiglio del Regno d'Italia. L'anno successivo tocca al barone Sidney Sonnino, figlio di padre ebreo, nel 1910, Luigi Luzzatti, ebreo, è nominato primo ministro. Durante la Prima guerra Mondiale l'Italia contava cinquanta generali ebrei e uno di questi, Emanuele Pugliese, risulterà il più decorato dell'esercito. Mussolini, che sposò in toto l'antisemitismo alleandosi con Hitler, annoverava fra gli amici e i frequentatori del suo entourage la rivoluzionaria ucraina e socialista ebrea Angelica Balabanoff, ma anche Cesare e Margherita Sarfatti, amante del capo del fascismo. Con l'avvento delle Leggi Razziste del 1938 solo i senatori ebrei di nomina regia rimasero in carica ma con una pericolosa spada di Damocle sulla testa. Pur mantenendo il titolo di senatore (come Volterra), alcuni furono allontanati, altri fuggirono, altri furono catturati, costretti a scegliere tra fascismo e sionismo. Quattrocento dipendenti pubblici, cinquecento dipendenti di aziende private, centocinquanta militari e duemilacinquecento professionisti, persero il posto di lavoro restando senza alcun sostentamento. In un solo anno, dei 10 mila ebrei stranieri presenti in Italia, 6480 sono costretti a lasciare il Paese. Uno degli epicentri della "pulizia etnica" del fascismo sono le scuole e le Università. Nel giro di poche settimane, 96 professori universitari, 133 assistenti universitari, 279 presidi e professori di scuola media, oltre un centinaio di maestri elementari, oltre 200 liberi docenti, 200 studenti universitari, 1000 delle scuole secondarie e 4400 delle elementari vengono allontanati dagli atenei e dalle scuole pubbliche del regno: una profonda ferita, mai completamente rimarginata, viene inferta alla cultura italiana. Molti illustri docenti sono costretti all’esilio (come Enrico Fermi, che ha una moglie ebrea); altri costretti al silenzio e alla miseria, esclusi da quegli istituti che avevano creato, come Tullio Levi Civita (fisico e matematico). Il fascismo, oltre ai tanti orrori commessi, distrusse anche l'intelligentia ebraica in Italia, come il nazismo fece in tutta Europa.

Un cordiale shalom

http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=260&sez=120&id=72097
http://anpi-lissone.over-blog.com/article-gli-ebrei-sotto-la-persecuzione-in-italia-95139635.html  


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