E le femministe di casa nostra, eccole là a scaldarsi per "metoo", nulla importando delle sofferenze e del rischio di morte di tante donne musulmane. E solo perché sarebbero costrette a condannare lo stile di vita islamico, che è loro tanto caro (purché non sia sulla propria pelle). Vili ed ipocrite.
Angelo Costanzo
Gentile Angelo,
Lei sfonda una porta aperta. Più volte ho scritto le mie critiche alle femministe dei nostri giorni, o meglio a quelle che si definiscono impropriamente femministe. Non abbiamo mai sentito una voce, una sola, contro gli orrori e la barbarie cui sono sottoposte le donne islamiche dai loro stessi familiari. Ormai non si contano i padri, i fratelli che torturano, sfigurano con l'acido, ammazzano le giovani donne delle loro famiglie che osano opporsi a matrimoni forzati o, se vivono in occidente, vorrebbero vestire come le loro coetanee. Difenderle sarebbe come ammettere che l'islam è un'ideologia malvagia e preistorica, cosa che la sinistra non farà mai. Preferiscono giocare al #Me Too a correre per le strade di città americane ed europee sbraitando contro Trump e contro chi, 20 o 30 anni prima, aveva toccato il sedere di qualcuna di loro. Se accadesse a me, per prima cosa gli mollerei una sberla e poi andrei alla polizia, non aspetterei 30 anni. Naturalmente mi riferisco a molestie senza conseguenze se non rabbia e umiliazione, non a stupri che dovrebbero anche essere denunciati all'istante per mandare il colpevole in galera. Purtroppo il femminismo di oggi, se vogliamo continuare a chiamarlo così, dimostra la superficialità e l'imbarbarimento della società attuale. Giorni fa ho visto un video di una donna musulmana decapitata in piazza e mi aspettavo un'insurrezione. Non è accaduto niente. Un cordiale shalom
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