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Il Foglio Rassegna Stampa
17.09.2018 Jeremy Corbyn: antisemitismo, complottismo, terzomondismo
Analisi tratta dal Wall Street Journal

Testata: Il Foglio
Data: 17 settembre 2018
Pagina: 6
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: «Corbyn e il socialismo dei folli»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 17/09/2018, a pag. VI, l'analisi "Corbyn e il socialismo dei folli" tratta dal Wall Street Journal.

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Al centro Jeremy Corbyn

Che Jeremy Corbyn, il quale spera di prendere il posto occupato da Winston Churchill, Benjamin Disraeli e William Pitt, sia un antisemita non sembra più in discussione”, scrive Walter Russell Mead. “Non tutti gli antisemiti sono simili. Diverse forme di antisemitismo possono avere conseguenze molto diverse. Che tipo professa Jeremy Corbyn e in che modo si relaziona con il resto della sua visione del mondo? Corbyn e i suoi colleghi dell’élite laburista di sinistra sono, soprattutto, moderni. Non odiano gli ebrei per aver ucciso Cristo come facevano i cristiani medievali. Non pensano che gli ebrei usino il sangue dei bambini gentili per fare il matzoh. Alcuni dei membri meno illuminati della base di Corbyn nella comunità musulmana britannica potrebbero pensare che il Labour laico non incolpi gli ebrei per aver rifiutato Muhammed. E’ il sionismo a spingere la passione antiebraica di Corbyn.


Jeremy Corbyn: 'Sto facendo qualcosa!'

Non è contro Israele perché alcune delle politiche di Israele sono sbagliate. E’ esistenzialmente antisionista. Non crede che il popolo ebraico sia una nazione. Da questo punto di vista, la famigerata Risoluzione 3379 del Regno Unito del 1975 ha avuto esattamente ragione: il sionismo è razzismo e lo stato ebraico è razzista fino al midollo. Gli Stati Uniti sono il centro del capitalismo internazionale. Distruggere il capitalismo americano e il sistema imperialista imposto al mondo è l’obiettivo primario del fanatismo marxista che guida la visione del mondo di Corbyn e ha giustificato la sua simpatia per i regimi. Il marxismo in genere rifiuta la democrazia liberale come una finzione. I ricchi e potenti capitalisti prendono tutte le decisioni importanti: controllano i partiti politici, controllano la stampa e usano la facciata della politica democratica per divertire, confondono e controllano le masse. Da questo punto di vista, il pensiero complottista non è un segno di ignoranza o di emotività; al contrario, la scoperta delle trame nascoste del mondo è un passo necessario e vitale nel mito della democrazia liberale. Il marxista intransigente e il classico antisemita concordano sul fatto che il mondo sia gestito da una cabala di uomini avidi. Questo è il significato alla base della famosa affermazione, che è popolare nella sinistra europea, che l’antisemitismo è il ‘socialismo dei matti’”. Poi Walter Russell Mead chiude: “Il liberalismo oggi potrebbe affrontare la sua profonda crisi nel paese che ha dato la tradizione liberale al mondo”.

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