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Prima le grida erano tutte rivolte al “nuovo Viet Nam”. Attenta America, intonava il coro dei “grandi” commentatori, l’Iraq sarà una tragedia, vedrete quando ritorneranno le bare dei soldati uccisi in combattimento, la protesta si allegherà, accanto ai milioni di pacifisti scenderanno in piazza le madri,le spose dei ragazzi caduti. E sarà la fine. L’opinione pubblica democratica non accetterà le terribili immagini televisive che sconvolgeranno il pacifico occidente. America e Inghilterra saliranno sul banco degli accusati, colpevoli di invasione di stato sovrano e di non aver saputo vincere la “sporca guerra” iniziata per fini predatori. Ricordate il petrolio iracheno, vero e ultimo scopo dell’attacco all’Iraq ? Adesso che la coalizione delle democratiche America e Inghilterra, democratiche,è bene ripeterlo per i pacifisti duri d’orecchio che della democrazia godono i vantaggi ma manifestano sempre in favore delle dittature, ha vinto la guerra di liberazione dell’Iraq in soli venti giorni, scompaiono le previsioni più fosche. Niente più Viet Nam, niente più Bush uguale Saddam, finalmente gli orrori del regime di Saddam vengono visti e riconosciuti anche da quelli che fino a ieri su Saddam tacevano e non vedevano. Certo ci sono le eccezioni. Fra le quali poteva essere assente Igor Man, il principe delle giaculatorie coraniche ? La Stampa di ieri, sotto un titolo che più malmostoso non potrebbe essere, “Ma vincere la guerra non basta”, ospita il solito refrain manesco. Non potendo più predire sventure agli invasori, essendosi squagliato al sole il potente esercito iracheno, Igor Man riporta il suo diario arabo alle origini. “”Correre appresso al tiranno (rifugiatosi nella natia Tikrit o altrove) a questo punto ha scarsa importanza. Per cancellarlo basta ignorarlo”, scrive l’esperto mediorientale. Curioso concetto della giustizia. Un criminale opprime e stermina intere popolazioni e il nostro sostiene che basta ignorarlo. Curiosa concezione del diritto. Ma il nostro non si ferma qui e, puntualmente , ecco che appare il consiglio che infiora ogni suo articolo. “ Anziché pensare a Saddam bisognerà occuparsi della Palestina…..è una ferita non più sopportabile. Se aggiungiamo alla Palestina la frustrazione dei sanculotti di Allah e l’islam radicale che incita al terrorismo suicida avremo la devastante bomba atomica dei poveri. Per disinnescarla torneranno utili,probabilmente, gli artificieri della Vecchia Europa. L’America ha la potenza, noi abbiamo l’esperienza”. Lo si è visto. Se era per l’Europa, gli ispettori starebbero ancora andando in giro per l’Iraq con il lanternino alla ricerca di prove che gli angloamericani hanno trovato in pochi giorni. Saddam sarebbe ben saldo al potere,una minaccia sempre più forte contro i suoi vicini e il mondo intero, di fatto alleato di tutti gli stati canaglia della regione,che, invece di abbassare la cresta, si sentirebbero più forti per l’effettivo appoggio ricevuto dalla “esperta “ Europa. Vincere la guerra non basta, e si sarebbe anche d’accordo, se il nostro non assolvesse Il rais (ignorarlo,come propone Man equivale ad assolverlo di tutti i suoi crimini), e non tirasse in ballo l’ennesima “frustrazione” della quale soffrirebbe il mondo arabo. Causata da Israele, naturalmente. Se il mondo arabo patisce una sofferenza, o una frustrazione se così preferiamo definirla, è la mancanza di democrazia. Tutte le disgrazie che colpiscono quei popoli sventurati vengono da lì. Dittatori,satrapi,macellai, sono la minaccia della quale devono liberarsi. I palestinesi per primi, se vogliono uscire dal destino che si è abbattuto su di loro, guardino a Israele. Ma non per volerlo sterminare. Guardino a Israele per imparare, per scegliere per loro stessi la democrazia invece della dittatura che li opprime e che li opprimerà anche in futuro se non sapranno liberarsene. Diano meno retta agli “amici” europei, che le dittature arabe hanno solo saputo finanziarle e mai veramente combatterle. Ringrazino i liberatori, come noi facemmo nel ’45. Guarda caso, sono sempre gli stessi, inglesi e americani. Diano meno ascolto a chi gli recita il Corano, sotto sotto c’è sempre la fregatura. Sappiano riconoscerla, anche se finge di accarezzare le loro “frustrazioni”. |
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