Anche Mediaset cambia volto?
Commento di Deborah Fait
https://www.mediasetplay.mediaset.it/video/tg5/svezia-alle-urne-sfida-sovranista_F308717201006C12
Canale 5 Mediaset, servizio di Dario Maltese
Domenica, 9/9/2018.
Telegiornale ore 13.00
Dario Maltese
Il breve servizio di Dario Maltese sulle elezioni in Svezia era accentrato sulla preoccupazione che vincessero "i cattivi" cioè la destra di Jimmie Akesson ( i socialdemocratici sono sempre il primo partito anche se avranno difficoltà a formare un governo perciò passata la paura). Il cambiamento di politica di Mediaset, quindi di Berlusconi, di cui ci eravamo accorti già da un bel po', è imbarazzante, significa che tutta l'informazione italiana sta cadendo precipitosamente in mano alla sinistra. Che sia l'effetto Salvini? Cercano di farlo cadere in tutti i modi ma Berlusconi, che ha subìto a suo tempo la stessa persecuzione delle sinistre, incapaci di accettare la sconfitta e di fare un'opposizione sana e onesta, dovrebbe essere più attento e circospetto. Tornando alla Svezia, Tutti si aspettavano un tonfo della sinistra a causa di una politica dell'accoglienza indiscriminata e irresponsabile che ha ridotto quel paese ad essere, insieme alla Norvegia, il più islamizzato d'Europa. Francesco Battistini sul Corriere ha scritto un bellissimo articolo, molto interessante sulla situazione creatasi lassù, nel gelido Nord, che sta diventando una specie di succursale del Medio Oriente più arretrato e violento. http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=999920&sez=120&id=71973
Il risultato delle elezioni dimostra che una notevole fetta della popolazione svedese non è ancora stanca, non è ancora spaventata dagli stupri, dal pericolo di uscire per strada in certe zone o addirittura in certe città. Un testimone racconta che è vietato dire la nazionalità di chi commette atti contro la legge, si rischia una denuncia. Ormai la Svezia, un tempo il paradiso d'Europa per il welfare, tanto liberale con gli immigrati, è diventata intollerante nei confronti dei suoi biondi cittadini che ormai possono soltanto accettare la situazione e dire "Quanto siamo felici di non essere più padroni in casa nostra". Niente più Natale perchè offende i musulmani, Babbo Natale resterà relegato nella sua casa in Lapponia finchè non verrà sfrattato anche da là per dare la sua dimora a qualche siriano o turco o palestinese. Lo spaccio è libero, la polizia ha paura, le scritte inneggianti alla guerra santa non si contano. Il mondo è di tutti, si dice, quindi è giusto che buona parte del sud del mondo, con tutti i suoi problemi, terrorismo in testa, si trasferisca in Europa e sottometta, con la complicità di governi deboli e ipocriti, le popolazioni autoctone? E' giusto accogliere indiscriminatamente tutti, dall'Asia all'Africa, col pericolo concreto e già realizzato, che le nostre società liberali e democratiche vengano sottomesse? Francesco Battistini racconta la situazione di Alby, una cittadina alla periferia di Stoccolma da sempre governata dalle sinistre, chiamata ormai la "piccola Bagdad-the little Baghdad" dove la polizia ha paura di girare, dove solo un abitante su 10 è svedese e ha il terrore di uscire di casa e di beccarsi una coltellata senza, se sopravvive, poter denunciare il proprio aggressore, dove la disoccupazione è al 70%, quasi come a Gaza. Il voto in Svezia sta però a dimostrare che almeno metà degli svedesi andati alle urne, sono contenti così e che le teorie del "siamo tutti uguali e felici e lo stato deve pagare per tutti" di Olof Palme, assassinato nel 1986, sono ancora vive nella testa degli svedesi, compreso purtroppo il suo odio per Israele. Peccato che queste idee rischino di distruggere del tutto la civiltà e la cultura europee e di demolire le basi della democrazia, raggiunta dopo tanto dolore.
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile"