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Angelo Pezzana
Israele/Analisi
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Compagni pentiti? Aspettiamo che lo provino 9-4-2002
Caro Direttore, ben arrivati compagni, come titoli il tuo editoriale di domenica. Bene arrivati, ma un po' di conti è bene farli, perchè io alla improvvisa illuminazione degli ex-comunisti ci credo poco. Hanno passato quasi quarant'anni a seminare odio contro i sionisti ( e Israele,non dimentichiamolo, è lo stato fondato proprio dai sionisti) e ora ci vengono a dire che anche loro sono d'accordo che antisionismo e antisemitismo sono la stessa cosa.

Ti sarai accorto anche tu che in questi giorni non c'è giornale che non ospiti articoli o interviste, dove i dirigenti Ds fanno a gara nel dichiarare quello che fino a ieri non si sognavano nemmeno di immaginare. Piero Fassino spopola su Corriere e Stampa, prende le distanze, esprime pareri sulle dimostrazioni contro Israele che sembrano prese paro paro da questo giornale.

Di più, afferma che queste sono sempre state le sue convinzioni. Ma allora dovrebbe spiegarci perchè i Ds fino a ieri a quelle manifestazioni hanno sempre partecipato. Che facevano quando si bruciavano le bandiere israeliane e americane ? Si voltavano dall'altra parte ? E sugli slogans che venivano urlati,le scritte inneggianti alla distruzione di israele su quasi tutti gli striscioni, che facevano,mettevano gli occhiali scuri e i tappi alle orecchie ?

Giorgio Napolitano, sulla Stampa di ieri, in una lunga intervista, segue la stessa linea del "contrordine compagni". Ammette che sì, ci furono "ambiguità,ritardi e incertezze", ma solo perchè la politica del PCI era antimperialista, quindi antiamericana,si mitizzavano i movimenti di liberazione, quindi anche quello che andava sotto il nome di "socialismo arabo", e ammette che dietro l'antisionismo poteva celarsi anche un "certo" antisemitismo. Ma che fosse diffuso lo nega. E'ovvio,chi mai si sarebbe sognato di essere antisemita quando poteva esserlo benissimo sotto le spoglie dell'antisionismo ?

Il cambiamento poi, lo datano invariabilmente tutti a Berlinguer. Come se riconoscere il diritto di due popoli a due stati potesse mettere alla pari il democratico stato d'Israele con quella autorità palestinese, che aveva sì il diritto di pretendere di divenire stato, ma certamente non attraverso l'uso della violenza che sempre l'ha caratterizzato. Quarant'anni di terrorismo palestinese sono li' a dimostrarlo.

Diciamola tutta. Il PCI ha sostenuto tutti i movimenti di liberazione,pur che fossero rivoluzionari, pur che fossero antiamericani. Se il risultato era poi una sanguinaria dittatura poco importava. I "compagni" avevano vinto. Il comportamento nei confronti di Israele non è stato diverso. Hanno talmente ben seminato che oggi non ha senso -come fanno tanti- porsi la domanda: come è possibile essere arrivati a tanto. E a tanto non ci sono arrivati solo gli avanzi dell'ideologia comunista,i no global ed i centri sociali. Basta guardare i nostri media, RAI in testa, per rendersi conto che la domanda da porsi e semmai un'altra: come è possibile che vi sia ancora una parte dell'opinione pubblica a favore di Israele.

Hai ragione, caro direttore, è un bene che oggi Ds e ulivo in genere, si dissocino dai violenti che vorrebbero cancellare Israele dalla faccia della terra. Ma andiamoci piano con gli sconti. E una particolare attenzione ce la metta pure la comunità ebraica. A furia di comprendere,accettare,tollerare i "compagni" si arriva al disastro di oggi. Non che sull'altro versante ( curiosa coincidenza) le cose vadano meglio. Quando il quotidiano della Santa Sede usa la parola "sterminio" per definire l'azione che l'esercito israeliano compie contro il terrorismo palestinese la sua posizione non è diversa dal blaterare dei vari Angoletto o Saramago. Arrivino pure i pentiti. Sarà una consolazione non vederli più in quei cortei a bruciare bandiere e a sgolarsi urlando slogan indecenti.

Peccato che in questi quarant'anni abbiano seminato un bel po', e smentirsi oggi non rende il terreno più pulito. Sradicare l'odio che hanno contribuito a diffondere non sarà facile. Per queste considerazioni, caro direttore, ti rinnovo il mio "andiamoci piano". A fargli i complimenti aspettiamo di vedere il seguito.

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