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L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
21.08.2018 Chi attacca per primo, per l'Osservatore Romano non va scritto
La violenza ha autori precisi: i terroristi arabi palestinesi. Perché non scriverlo?

Testata: L'Osservatore Romano
Data: 21 agosto 2018
Pagina: 3
Autore: la redazione dell'Osservatore Romano
Titolo: «Violenti scontri al confine tra Israele e Gaza»

Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 21/08/2018, a pag.3, la breve "Violenti scontri al confine tra Israele e Gaza".

Secondo l' Osservatore Romano "riesplode la tensione" (incipit dell'articolo) e si verificano "violenti scontri al confine tra Israele e Gaza" (titolo). Perché OR non mette i soggetti a queste frasi, specificando che le violenze sono scatenate da Hamas e dal terrorismo arabo palestinese in genere? E' evidente, in questo modo, la volontà di ridurre le responsabilità dei terroristi. Nulla di nuovo sulle pagine di un giornale che ospita regolarmente la demonizzazione di Israele.

Ecco l'articolo:

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Terroristi arabi palestinesi: OR li ignora

Riesplode la tensione, questa mattina, al confine tra Israele e la striscia di Gaza. Dopo spari dal nord della Striscia contro soldati, l'esercito israeliano ha risposto al fuoco. Lo ha annunciato il portavoce militare. «Un terrorista — ha spiegato un portavoce militare — ha sparato ai soldati e le truppe hanno risposto all'attacco. Né danni né ferite per i soldati». E l'ennesimo episodio di violenza, mentre da oltre una settimana si parla di negoziati mediati dall'Egitto e dall'Onu per una possibile tregua. Intanto, ieri Israele ha annunciato la chiusura — a eccezione dei casi umanitari particolarmente gravi — del valico di Erez con Gaza, quello dedicato al passaggio delle persone da e per la Striscia. La chiusura è stata motivata come risposta — hanno spiegato i media — «al ripetersi dei violenti scontri al confine» tra il territorio palestinese e lo stato ebraico. Secondo alcune fonti palestinesi, riprese dai media israeliani, la chiusura «sarebbe legata anche a rallentamenti nel raggiungimento di un accordo per il cessate il fuoco di lunga durata tra le parti su cui stanno lavorando da tempo». Venerdì scorso, in occasione delle proteste al confine organizzate da Hamas nel quadro della grande "Marcia del ritorno" — ovvero le manifestazioni settimanali che vogliono ricordare i settant'anni della Naqba" (catastrofe) che i palestinesi hanno vissuto dopo la nascita dello stato di Israele (1948) — si sono registrati due morti e 270 feriti.

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John Bolton

Nel frattempo, il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Bolton, è arrivato ieri in Israele. Bolton ha avuto colloqui a Gerusalemme con il premier Benjamin Netanyahu e con il ministro della difesa Avigdor Lieberman. Al centro degli incontri, secondo i media, la situazione in Siria e anche il dossier nucleare iraniano. Bolton, che resterà nello stato ebraico 48 ore, è alla sua prima visita in Israele da quando ha assunto la carica nello scorso marzo. Dopo Israele Bolton andrà a Ginevra dove è in programma un incontro con la sua controparte russa Nikolai Patrushev.

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ornet@ossrom.va

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