Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 21/08/2018, a pag. 23 con il titolo "Assalta gli agenti gridando 'Allah è grande', ucciso algerino", il commento di Francesco Olivo.
E' risibile la spiegazione della moglie del terrorista: potrebbe forse reggere in Algeria, non in Spagna dove è possibile tranquillamente divorziare e vivere come si crede con chi si vuole. Ecco un nuovo modo per non scrivere la parola terrorista.
Ecco l'articolo:
Abdelouahab Taib
La polizia catalana chiede di chiamare le cose con il loro nome: «Questo è un attentato terroristico». Al grido di «Allah è grande» un uomo armato di coltello ha assaltato una poliziotta nel commissariato di Cornellà de Llobregat, popoloso centro poco distante dall’aeroporto di Barcellona. I colleghi della donna hanno reagito uccidendo l’assalitore. L’allarme terrorismo torna in Spagna a pochi giorni dalle commemorazioni dell’attentato del 17 agosto di un anno fa, quando 15 persone furono uccise sulla Rambla di Barcellona e un’altra fu uccisa a Cambrils.
Le aggressioni
La modalità dell’attacco non è nuova: in molti Paesi le forze dell’ordine sono diventati gli oggetti di assalti da parte di presunti terroristi. In particolar modo in Francia, gli attentati contro i poliziotti sono stati numerosi, anche in punti simbolici come gli Champs Élysées e Notre Dame.
Tutto è durato pochi minuti: sono le 5,50 del mattino quando Abdelouahab Taib, 29 anni, algerino residente in Catalogna da circa due anni, ha suonato più volte il citofono del commissariato dei Mossos d’Esquadra di Cornellà, chiedendo di parlare con l’agente che era di guardia. Una volta aperto il vetro, la poliziotta è stata aggredita da Taib con un coltello «di grandi dimensioni», ha spiegato il numero due della polizia di Barcellona, Rafel Comes, gridando l’invocazione ad Allah e altre parole incomprensibili. Comes ha aggiunto che sono stati i colleghi della donna a sparare contro l’algerino: «L’uomo voleva uccidere. L’attacco è stato estremamente serio e potrebbe essere stato premeditato». L’assalto ha fatto scattare l’allarme massimo in tutta la Spagna, anche se il governo catalano parla di «fatto isolato».
Le rivelazioni della moglie
La biografia di Abdelouahab Taib è ancora scarna, non risulta nei sospettati di legami con il mondo del radicalismo islamico, ma gli inquirenti stanno cercando possibili legami con la cellula di Ripoll che un anno firmò la strage di Barcellona e l’attacco di Cambrils. Il 29enne aveva appena divorziato da una donna spagnola, Luci, convertitasi all’Islam. Secondo la ex moglie, interrogata in serata, Taib diceva di volersi suicidare, le avrebbe rivelato di essere omosessuale, «ma voleva nasconderlo alla comunità musulmana» ha spiegato.
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