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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Il Foglio Rassegna Stampa
20.08.2018 Inghilterra: antisemitismo e corbynismo
Analisi tratta da Politico Europe

Testata: Il Foglio
Data: 20 agosto 2018
Pagina: 3
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: «Il corbynismo, nuova malattia inglese»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 20/08/2018, a pag. III, l'analisi "Il corbynismo, nuova malattia inglese" tratta da Politico Europe.


Jeremy Corbyn depone una corona di fiori in ricordo dei terroristi che assassinarono gli atleti israeliani a Monaco nel 1972

 

Dopo quasi tre anni della leadership di Corbyn, la crisi di antisemitismo nel partito [laburista britannico, ndt] continua a peggiorare”, scrive James Kirchick su Politico Europe, in una lunga analisi intitolata “Il più pericoloso degli export britannici: il corbynismo”. “Appena due settimane fa è emerso che Corbyn una volta ha comparato le azioni di Israele a Gaza a quelle della Germania nazista a Stalingrado, si è riferito ai terroristi di Hamas come suoi ‘fratelli’, ha ridicolizzato un collega deputato ebreo chiamandolo ‘l’onorevole rappresentante per Tel Aviv’ e instillato il dubbio – su una tv di stato iraniana, niente meno – che Israele possa aver avuto un ruolo nell’attacco terroristico contro l’Egitto. Corbyn è un sinistroide dogmatico che concepisce il razzismo esclusivamente attraverso il prisma del potere che, nella sua semplicistica e volgare visione del mondo marxista, è in mano agli ebrei. Nel giorno della memoria dell’Olocausto, nel 2011, Corbyn si è unito al suo futuro cancelliere ombra, John McDonnell, nel sostenere una risoluzione parlamentare per cambiare il nome della commemorazione in ‘Giorno della memoria dei genocidi’. Più di recente, Corbyn e i suoi alleati hanno tentato di modificare la definizione di antisemitismo dell’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto, così da escludere gli esempi pertinenti a Israele. Invalidare questo tipo di retorica antisemita (come comparare Israele alla Germania nazista o imputare lealtà duplici agli ebrei) è un tentativo estremamente cinico, da parte di Corbyn e dei suoi alleati, di difendersi retroattivamente dall’accusa di antisemitismo, dopo decenni di attiva fomentazione. L’inevitabile conclusione è che Corbyn è un antisemita. Non nel modo crudo di gente come il Grande stregone del Kkk David Duke, la stella del British National Party Nick Griffin o il blogger neonazista Daily Stormer (che, guarda caso, sostengono il leader laburista). L’antisemitismo di Corbyn è più sottile e più sfumato, ed è una funzione del suo fervente antisionismo. E’ difficile immaginare un politico col bagaglio antisemita di Corbyn fare carriera nel Partito socialista francese, figurarsi fra i socialdemocratici tedeschi. L’impegno di Corbyn dimostrato per rinominare la Giornata della memoria dell’Olocausto sarebbe stato sufficiente a farlo fuori, nella sinistra tedesca, che ha ammirevolmente posto l’Olocausto al centro della storia europea del Ventesimo secolo, un lavoro durato generazioni e intrapreso nell’indifferenza generale della società circostante. La volgarizzazione dell’Olocausto da parte di Corbyn, nella sua comparazione di crimini ben minori allo sterminio sistematico di sei milioni di ebrei, o la più palese tattica antisemita di paragonare gli ebrei ai nazisti, è giustamente considerata un tabù da chiunque sia dotato di un’istruzione elementare, oltre che di una coscienza morale”.

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@ilfoglio.it

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