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Manfred Gerstenfeld
Israele, ebrei & il mondo
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L’ossessione di Jeremy Corbyn per Israele ha radici lontane 19/08/2018
L’ossessione di Jeremy Corbyn per Israele ha radici lontane: i commenti di Manfred Gerstenfeld, Angelo Pezzana, preceduti dal video sottotitolato in italiano a cura di Giorgio Pavoncello:
http://www.videoinformazione.cloud/video/125corbin/intervista5_2.mp4

A destra: al centro Jeremy Corbyn

Nuove accuse contro Jeremy Corbyn
Analisi di Manfred Gerstenfeld

(Traduzione di Angelo Pezzana)

Sono così tante le prove che condannano il leader laburista britannico Jeremy Corbyn, che si possono citare tutte le sue dichiarazioni contro gli ebrei e Israele senza dover usare tutto il materiale già disponibile. La prima accusa a Corbyn è il suo sostegno ai terroristi di genocidio. Ha dato il benvenuto ai rappresentanti di Hezbollah e Hamas nel parlamento britannico nel 2009 e li ha definiti suoi "amici". Si è dovuto attendere il 2016, quando Corbyn è stato sfidato nella Camera dei Comuni dal primo ministro conservatore David Cameron che ha ricordato le sue parole. Nel 2012 sul canale della TV iraniana ha elogiato la liberazione da parte di Israele di 1000 terroristi di Hamas colpevoli di avere ucciso 600 persone, chiamandoli "fratelli". Così come ha commemorato i terroristi dell'Ira irlandese. Nel novembre 2012 ha ospitato un incontro in parlamento con Musa Abu Maria, membro del gruppo terroristico della Jihad islamica palestinese. Corbyn ha poi condiviso un comizio con la terrorista Leila Khaled, una dei dirottatori di “Settembre Nero.” Nell'agosto 2018 il Daily Mail ha scoperto che nel 2014 in Tunisia Corbyn era in piedi con una corona funebre accanto a una targa in memoria dei membri di quegli stessi terroristi palestinesi, responsabili della strage degli 11 atleti israeliani alle Olimpiadi di Monaco del 1972. Il Daily Telegraph ha riportato che uno dei tre principali finanziatori elettorali di Corbyn era Ibrahim Hamami, sostenitore degli attentati terroristi in Israele, un medico che vive a Londra, fondatore del gruppo pro-Hamas “ Centro per gli affari palestinesi” e editorialista dell’organo ufficiale di Hamas. Ha inoltre contribuito a organizzare la visita nel Regno Unito di Raed Saleh, che ha descritto gli ebrei come "topi" e "scimmie". Saleh ha anche riproposto l’accusa antisemita del sangue, la menzogna per cui gli ebrei usano il sangue dei bambini non ebrei per preparare il pane azzimo. Hamami è stato il suo portavoce durante la visita nel Regno Unito. Quando Saleh è stato imprigionato in Inghilterra Corbyn lo ha definito "un cittadino degno di ogni onore, che rappresenta la sua gente con grande onestà”, aggiungendo che "non vedeva l'ora di offrirgli il tè sulla terrazza della House of Commons." Corbyn ha accompagnanto Hamami in molte apparizioni pubbliche. Poco dopo la sua elezione a segretario laburista nel 2015, Corbyn assunse Seamus Milne, noto per aver elogiato Hamas per lo “spirito di resistenza contro Israele”, quale responsabile della comunicazione del partito laburista. Una seconda categoria sono le relazioni di Corbyn con i mistificatori della Shoah. Ogni anno partecipa ai raduni di un'organizzazione benefica guidata dal negazionista della Shoah Paul Eisen, finanziandone le iniziative. Più di recente, nel 2010, in occasione del Memorial Day della Shoah, Corbyn ha organizzato un incontro nel Parlamento con l'antisemita ebreo belga Hajo Meyer – molto attivo anche in Germania- che paragonò Israele ai nazisti. Un sopravvissuto all'Olocausto udì Corbyn dire a un poliziotto quali manifestanti voleva espellere da quella riunione. Solo ora, otto anni dopo, Corbyn si è scusato per aver partecipato a quella riunione. Sia Corbyn che il cancelliere-ombra laburista all’economia John McDonell hanno firmato una mozione parlamentare per togliere la parola Shoah dal Memorial Day. Nel 2012 McDonell aveva accusato Israele di commettere un genocidio contro i palestinesi. Una terza categoria riguarda l'incitamento fanatico anti-israeliano. Ne scrive in un libro del 2016 Dave Rich “ Il problema ebraico di sinistra”, che contiene informazioni accurate. Ad esempio, la partecipazione di Corbyn a una conferenza “sull'apartheid in Israele e sull'imperialismo occidentale e il razzismo anti-arabo”. Rich scrive anche che Corbyn sponsorizzò e sostenne durante gli anni '80 la ‘Campagna per il movimento laburista per la Palestina’ (LMCP). Questo gruppo voleva "sradicare il sionismo per sostituirlo con uno stato laico democratico al posto di Israele". Nel 2011, Corbyn, intervenendo in una trasmissione della BBC per presentare un programma televisivo finanziato dall’Iran, ha detto che nell'emittente britannica "c'è un pregiudizio, cioè affermare che Israele è una democrazia in Medio Oriente, che Israele ha il diritto di esistere e che ha problemi di sicurezza". Nel 2012 Corbyn ha divulgato la teoria del complotto di Israele su un canale iraniano, affermando che era "nell'interesse di Israele uccidere gli egiziani in un attacco da parte dei jihadisti islamici". Ha anche aggiunto: "Sospetto che ci sia la mano di Israele in questo intero processo di destabilizzazione". Nel 2018 Corbyn partecipò a un seder di Pasqua invitato dal piccolo gruppo ebraico “Jewdas”, una organizzazione ebraica anti-sionista che ha definito Israele un "mucchio fumante di fognature che deve essere adeguatamente smaltito". Nell'agosto 2018 sono state divulgate informazioni su un video che mostra Corbyn in un discorso del 2013 per il “Centro di rimpatrio palestinese” in cui ha paragonato le azioni del governo israeliano al nazismo. Quest'anno Jonathan Arkush, presidente uscente dell'organizzazione nazionale dei deputati ebrei, il Board of Deputies, ha detto che Corbyn era stato presidente di “Stop the War”, un'organizzazione " responsabile di alcuni delle peggiori accuse anti-Israele". Arkush ha aggiunto che Corbyn è un fanatico antisemita, tanto da negare la legittima presenza degli ebrei in Gran Bretagna. Una quarta categoria riguarda FaceBook. Nel 2012, Corbyn ha applaudito davanti a un murale antisemita, anche se poi ha scelto di scusarsi quest’anno dopo le rivelazioni sul suo passato. Su Facebook era membro di vari gruppi che pubblicavano materiale antisemita. Corbyn non è l'unico membro della sua famiglia ad essere antisemita. Suo fratello Piers ha twittato che "la cospirazione ebraica costringerà Trump in guerra proprio come hanno fatto con Hitler". Il Daily Mail ha scoperto un fumetto nazista sulla pagina Facebook di suo figlio minore, Tommy, anche lui iscritto a diversi gruppi di Facebook antisemiti. Se solo i precedenti leader laburisti e i loro staff fossero stati più vigili, Corbyn sarebbe stato espulso dal partito già diversi anni fa. Tra questi, il ​​predecessore di Corbyn, Ed Miliband, è il principale colpevole di questo fallimento. Un partito serio non dovrebbe avere "amici" e "fratelli" terroristi nei suoi ranghi. Lo stesso vale per coloro che sostengono i negazionisti della Shoah. Corbyn appartiene a entrambe le categorie.

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Manfred Gerstenfeld è stato insignito del “Lifetime Achievement Award” dal Journal for the Study of Antisemitism, e dall’ International Leadership Award dal Simon Wiesenthal Center. Ha diretto per 12 anni il Jerusalem Center for Public Affairs.

L’ossessione di Jeremy Corbyn per Israele ha radici lontane
Commento di Angelo Pezzana

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Mordechai Vanunu

L’ossessione di Jeremy Corbyn per Israele ha radici lontane, di almeno vent’anni. Era vice presidente del Gruppo Diritti Umani al Parlamento inglese quando nel 1998 venne in Israele per cercare di dare una mano a Mordechai Vanunu, condannato nel 1987 a 18 anni di carcere per aver rivelato al Sunday Times di Londra quanto era a sua conoscenza nella Centrale nucleare di Dimona dove lavorava in qualità di tecnico. La sua cattura rocambolesca da parte del Mossad a Roma, destò un’eco enorme. In fuga da Israele, pensava di aver trovato nella capitale italiana il posto giusto dove investire piacevolmente la mercede ottenuta dal settimanale inglese, ma ignorava le tecniche del Mossad. A Roma incontrò una affascinante signorina presentatasi con il nome di Cindy (in realtà Cheryl Ben Tov, americana ma con passaporto israeliano) che mise fine al suo piacevole soggiorno di uomo libero consegnandolo un po’ intontito agli agenti arrivati a prelevarlo. Tornò in libertà vigilata un po’prima di avere scontato tutta la pena nel 2004. Corbyn, da buon crociato, aveva incontrato diversi membri della Knesset per aiutare Vanunu e qualche risultato potrebbe anche averlo ottenuto, se gli venne dopo 11 anni condonato l’isolamento. Corbyn aveva anche scritto una lettera-petizione all’allora presidente di Israele Ezer Weizman, rimasta senza risposta. Come si vede, il virus della militanza antisemita di Corbyn scorre nelle sue vene da sempre,ovunque ci siano nemici dello Stato degli ebrei, lui è presente. Oggi il gioco si fa più serio, se finora Corbyn ha potuto muoversi indisturbato nel manovrare il partito laburista a suo piacimento, Hamas e Hezbollah non sono un Vanunu qualunque, il rischio che sia lui il prossimo inquilino di Downing Street si sta facendo sempre più strada.


Angelo Pezzana


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