il film più osteggiato, più criticato, che gira nei nostri cinema è senza dubbio alcuno "Amen" di Costa-Gavras.
Il film è mal servito da una equivoca pubblicità, ideata,pare,da Oliviero Toscani,il mago della pubblicità choc di Benetton, che questa volta ha pensato bene di disegnare una svastica e una croce intrecciate insieme. L'orrida mistura ha giustamente toccato la sensibilità cattolica, che, però, insieme alla condanna della locandina, ha fatto seguire un identico giudizio negativo sul film.
Mentre "Amen" è tutt'altro che un film anti cattolico. Anzi. Il personaggio positivo del film, l'unico, è un giovane gesuita che arriva addirittura ad unirsi ad un gruppo di ebrei romani che stanno per essere deportati ad Auschwitz. Sale con loro sul treno della morte, dopo essersi cucito sull'abito talare la stella gialla, quasi a condividere anche con quel marchio il destino del popolo ebraico.
"Amen" è piuttosto la storia delle responsabilità occidentali e vaticane che, con il loro disinteresse e silenzio, non hanno fatto nulla per impedire che la Shoah del popolo ebraico avvenisse. Gli alleati,invece di bombardare i binari sui quali viaggiavano i treni che da tutta Europa deportavano in Polonia i loro carichi umani,non hanno mai preso in considerazione nemmeno l'ipotesi di farlo. Pio XII, che da grande aristocratico qual'era non aveva certo in simpatia la volgarità e la rozzezza di Hitler, sulla questione ebraica si limitò a dare asilo in Vaticano e in molte sedi religiose a quanti cercavano un rifugio dove nascondersi.Ma furono gesti isolati, di fronte alla libera caccia all'ebreo che insanguinò l'Europa negli anni trenta e quaranta. Di certo non ebbe mai una parola ufficiale di condanna al nazismo. Se è certamente sbagliato attribuire al pontefice le stesse responsabilità di Hitler nello sterminio degli ebrei, è ormai una verità storica,dopo 50 anni di ricerche, che la mancata presa di posizione del Papa sullo sterminio nazista fu di enorme aiuto al Fuhrer nella sua politica contro gli ebrei. Certo, Pio XII non fu solo. Oltre agli alleati ci fu anche la Croce Rossa internazionale a dare una mano. Gli alleati,il Papa,la Croce Rossa, tuti sapevano,ma nessuno fece niente. La Croce Rossa fece addirittura di peggio, nel redigere bollettini tranquillizzanti dopo le visite dei suoi incaricati nei campi di sterminio. E'sufficiente leggere i risultati delle ricerche negli archivi di Ginevra per sentirsi accaponare la pelle.
Costa-Gavras è sempre stato un regista onesto e coraggioso. Attaccò i colonnelli greci quando erano ancora al potere (Zeta, 1968). Ci regalò quel magnifico film sugli orrori del comunismo,la "Confessione", quando nel 1970 il comunismo era ancora ben saldo al potere e riverito da tutte le intellighentzie conformiste. Oggi, con "Amen", vuole dirci non fidatevi del potere, vuole dirlo non solo ai sopravvissuti di quella carneficina che è stato il nazismo, ma forse lo vuol dire proprio a noi, europei e occidentali, così prodighi di consigli agli israeliani,come se gli ebrei non avessero conosciuto sulla loro pelle la bontà dell'Europa,delle chiese cristiane, e dell'Occidente in generale. Non uno alzò un dito quando sarebbe stato un dovere di ogni persona per bene farlo. Adesso però devono subire il terrorismo palestinese senza reagire, devono accettare che il giornale della Santa Sede scriva la parola "massacro" per descrivere la battaglia di Jenin, devono stare zitti e lasciare che si inventino mai avvenute "fosse comuni",così sarà più facile paragonarli ai nazisti, devono chiudere gli occhi di fronte agli organismi internazionali che il verdetto di colpevole verso Israele l'hanno già emesso, e non solo da oggi.Non sono i terroristi palestinesi a tenere in ostaggio i religiosi nella chiesa della Natività, no, sono gli israeliani che la assediano -perchè vogliono catturare i terroristi- ad essere i responsabili di quanto avviene.
Durante la Shoah gli ebrei non avevano nessun luogo verso il quale fuggire,dove trovare riparo alla furia nazista. Oggi quel luogo c'è. Si chiama Israele. Guarda caso, oggi, tutto il mondo punta il dito contro lo Stato ebraico. La storia si ripete.
"Credevamo che gli ebrei fossero potenti, che dominassero l'America, invece ne stiamo eliminado milioni senza che protesti nessuno" dice un ufficiale nazista nel film. Grazie alla mistificazione dei media e alla abilità della propaganda palestinese, oggi Israele,gli ebrei, sono di nuovo nel centro del mirino. Alla indifferenza e al silenzio si sono sostituite accuse e intimidazioni. Bruciano di nuovo le sinagoghe nella "civile" Europa e il tentativo del mondo arabo di liquidare Israele dalla faccia della terra è sostenuto con una spregiudicatezza che lascia sbalorditi.
"Amen" si guarda con il groppo in gola e con gli occhi lucidi. Ma la lezione che ci offre aiuta a capire quel ci accade intorno.E da che parte stare.