Il terrorismo e i soldi
Commento di Deborah Fait
A destra: l'attentato alla pizzeria Sbarro, a Gerusalemme
Era il 9 agosto 2001 quando Gerusalemme fu scossa da un boato enorme. La Pizzeria Sbarro, situata all'angolo tra King George street e Jaffa Road, uno dei luoghi più trafficati della Capitale, era esplosa. I sopravvissuti terrorizzati uscivano correndo all'impazzata nel tentativo di salvarsi, urlando "Pigua - Pigua! Attentato- Attentato". Erano le 2 del pomeriggio ma tutto intorno era diventato nero e buio, pezzi di corpi sparpagliati, genitori che cercavano i figli in mezzo a violenti getti d'acqua che uscivano non si sapeva da dove, bambini che urlavano nel terrore chiamando la mamma o il papà. Un bambina, Miriam, fu trovata con più di 60 chiodi nel corpo e terribili bruciature ma si salvò, la sorellina di 10 anni Yocheved rimase uccisa sul colpo. Mordechai e Tzira, entrambi figli di sopravvissuti alla Shoah, furono uccisi insieme ai loro tre figli . Di tutta la famiglia sopravvissero solo due bambine, Leah e Chaia di 11 e 8 anni, entrambe gravemente ferite. Un uomo che si trovava a passare proprio in quel momento vicinissimo alla pizzeria, dichiarò di essere stato travolto dalla forza dell'esplosione e di aver visto esseri umani e tanti bambini, scaraventati fuori dai finestroni della pizzeria, morti o gravemente feriti, immersi nel loro stesso sangue e schegge di vetro. I morti furono 15 tra cui 6 bambini, il più piccolo aveva 2 anni. Solo tre mesi prima, in maggio, un altro attentato a Gerusalemme, in un centro per matrimoni, furono ammazzate 30 persone. Il 1. Giugno, nella strage della discoteca Dolphinarium a Tel Aviv , furono assassinati 21 ragazzini. Il terrorista palestinista, mostro vigliacco, li aspettava travestito da ebreo ortodosso quindi insospettabile per i giovanissimi che stavano andando a divertirsi il venerdì sera. Aveva con sè un tamburo pieno di chiodi e pezzi di ferro che fece esplodere in mezzo ai ragazzi. Hamas e la Jihad islamica reclamarono la responsabilità dei tre attentati come di tanti altri negli anni precedenti e negli anni a venire. Il regista di tanto orrore e artefice della seconda intifada che costò migliaia di vite israeliane fu mister Terrore, Yasser Arafat, tanto amato dall'Europa rossa e antisemita, paragonato da Bettino Craxi a Mazzini o, a piacere, anche a Garibaldi.
Le vittime
La strage di Sbarro ebbe tre protagonisti: Izz al-Din Dhuheil al-Masri, 22 anni, che si fece esplodere insieme alle sue vittime innocenti. Abdallah Barghouti che costruì la bomba e che in seguito risultò essere responsabile della morte di altri 66 israeliani in diversi attacchi, fu condannato a 67 ergastoli. Infine Ahlam Tamimi (zia della bionda riccioluta Ahed Tamimi, la teppista indottrinata in una famiglia di terroristi, celebrata come un'icona della "causa palestinese" e novella Giovanna d'Arco), pianificò l'attentato. Ahlan era andata più volte a controllare il locale per sapere quali fossero le ore con il maggior numero di clientela per essere sicura di fare più morti possibile. Fece anche da scorta al ventiduenne assassino fino a Gerusalemme. A Tamimi furono dati 16 ergastoli ma purtroppo fu liberata nel 2011 in uno scambio di prigionieri per la liberazione di Gilad Shalit. Oggi Ahlam Tamimi vive in Giordania trattata come un'eroina per il suo ruolo nel massacro. Durante le tante interviste si dimostrò sempre molto orgogliosa per la strage di innocenti ma delusa che fossero morte, secondo lei, poche persone. Sperava in un risultato più soddisfacente. Quando le dissero che tra le 15 vittime c'erano anche 6 bambini sorrise quasi in estasi. Non aveva raggiunto il numero di morti dei suoi compari degli attentati precedenti ma aveva ammazzato più bambini. Vuoi mettere la soddisfazione?? Gli USA più volte hanno chiesto l'estradizione per il cittadino statunitense che si trovava tra le vittime di Sbarro ma la Giordania l'ha sempre negata e, pur essendo sulla lista dei terroristi più ricercati dall'FBI, Tamimi è libera e felice. E adesso parliamo di soldi perchè non esiste terrorismo senza un enorme giro di denaro. Il terrorismo palestinista è sicuramente il più ricco del mondo. Soldi che gli organizzatori incassano dai paesi complici (detti "donatori" che io definisco "donatori di morte", e tra questi metto la UE, e i soldi che incassano gli assassini e le loro famiglie. E' una vera e propria assicurazione sulla vita inventata sempre da quel demonio di Arafat. Aveva incominciato la sua carriera di miliardario con i soldi che gli mandava un'innamorata Europa, seguita a ruota dai cospicui assegni di Saddam Hussein ( che odiava Arafat ma amava gli ebrei ammazzati) e dell'Iran per le famiglie dei terroristi suicidi e per le armi con cui rifornire le tante organizzazioni del terrore. Naturalmente buona parte di quei soldi finiva nelle tasche di Arafat e dei suoi scagnozzi. Oggi vanno ad Abu Mazen, ai capi dell'OLP, di Hamas e di tutta la mafia palestinista. Il Jerusalem Post, il 13 agosto, ha pubblicato una ricerca del PMW (Palestinian Media Watch).
Nel 17simo anniversario dell'attacco alla Pizzeria Sbarro, Ahlam Tamimi, Barghouti e Izz al-Din hanno ricevuto la somma di $ 294.332. Per il terrorista morto nell'attacco suicida, la somma che gli spetta viene corrisposta mensilmente alla famiglia vita natural durante. La Tamimi invece se li gode tutti e se la ride, molto orgogliosa della nipote Ahed che incominciato la sua carriera all'età di 10 anni e che oggi, diciannovenne, è pronta a seguire le orme malavitose e assassine di tanta zia e della sua altra eroina, Leila Khaled, terrorista del Fronte Popolare per la Liberazione della palestina (FPLP) e dirottatrice di aerei. Una legge dell'ANP dice che ogni terrorista ospite delle prigioni israeliane deve ricevere un salario che non sarà abrogato nemmeno in caso di liberazione o morte dello stesso. E' un'ottima pensione che fa degli assassini e delle loro famiglie i palestinisti più benestanti dell'ANP e di Gaza. Il mese scorso la Knesset ha varato una legge che trattiene la somma pagata dall'ANP ai terroristi dalle tasse che Israele incassa per conto dell'Autorità palestinese. E' una piccola soddisfazione anche se sappiamo che, nonostante gli sforzi di Israele e USA, su quell'associazione per delinquere piovono i soldi di buona parte della comunità internazionale.
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile"