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Informazione Corretta Rassegna Stampa
12.08.2018 Olanda: partiti islamici in crescita
Analisi di Manfred Gerstenfeld

Testata: Informazione Corretta
Data: 12 agosto 2018
Pagina: 1
Autore:
Titolo: «Olanda: partiti islamici in crescita»

Olanda: partiti islamici in crescita
Analisi di Manfred Gerstenfeld

(Traduzione di Angelo Pezzana)

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Nell'Europa occidentale l'islamizzazione continua a progredire. Ne costituisce una prova importante la crescita dei partiti politici musulmani, sia a livello locale che nazionale, che finora si erano diffusi principalmente nei Paesi Bassi, dove il pieno impatto della loro identità politica negli ultimi decenni, non è ancora stato compreso. Il principale partito musulmano è Denk (Pensa). È nato dopo che i parlamentari turchi, Tunahan Kuzu e Selçuk Öztürk, sono stati espulsi dal partito laburista (PvdA) alla fine del 2014, quando si sono opposti alla politica di integrazione per gli immigrati dell'allora primo ministro PvdA, Lodewijk Asscher. Poco prima Öztürk disse ad Ahmed Marcouch, un altro parlamentare musulmano laburista: "Che Allah ti punisca". Finché Kuzu e Öztürk rappresentavano i laburisti, non potevano parlare al di fuori delle loro aree di competenza assegnate, né potevano fare affermazioni in contrasto con il loro partito. Ora che hanno il loro partito prendono posizioni molto più estreme. Nelle elezioni parlamentari del 2017, Denk ha vinto tre seggi su un totale di 150. Oltre a Kuzu e Öztürk, è stato eletto anche il marocchino Farid Azarkan. Circa 1,2 milioni di musulmani vivono nei Paesi Bassi, di cui 500 000 turchi e 400 000 marocchini. Recenti sondaggi indicano che se le elezioni si svolgessero ora, Denk aumenterebbe il numero degli eletti. Molti turchi hanno la doppia nazionalità olandese e turca. 115.000 turchi nei Paesi Bassi hanno votato nel referendum costituzionale turco del 2017. Di questi il 71% ha appoggiato la proposta di Erdogan. Circa lo stesso numero di elettori ha partecipato alle elezioni parlamentari turche del 2018. Di questi il 62% ha votato per il partito AK di Erdogan, che in Turchia ha avuto il 53% dei voti. Anche negli altri partiti olandesi ci sono molti parlamentari musulmani. Kuzu e Öztürk sono tuttavia considerati gli unici fedeli sostenitori di Erdogan nel parlamento olandese. Il che rappresenta un problema, perché sotto la sua presidenza il carattere democratico del paese è entrato in crisi.

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 Denk ha anche partecipato alle elezioni municipali del 2018. Ha vinto seggi in 13 dei 14 comuni in cui aveva candidati, soprattutto nelle città più grandi, ma anche altri partiti musulmani hanno ottenuto seggi in consigli comunali, ad esempio a Rotterdam e l'Aja. Il programma di Denk è molto vasto. Non accetta come principale la cultura olandese. Sostiene che non solo gli immigrati devono confrontarsi con gli olandesi, ma anche il contrario. Una frase molto citata: "Quando penso ai Paesi Bassi, sogno una Olanda dove l'infermiera Thea tiene conto dei desideri e delle richieste della zia Latifa", il che potrebbe includere atteggiamenti discriminatori, come rivelò il caso di una donna musulmana che si rifiutò di essere curata da un medico di sesso maschile.

Un musulmano può anche essere un antisemita che non vuole essere assistito da un'infermiera ebrea? Entrambi gli esempi si sono verificati. Finora, i rappresentanti eletti nei partiti musulmani non hanno fatto parte delle coalizioni governative olandesi. A Rotterdam prima delle elezioni municipali del 2018, tre partiti di sinistra - laburisti, verdi e socialisti - hanno collaborato con il partito musulmano Nida. Si è poi saputo che questo partito aveva definito nel 2014 Israele uno stato terrorista. Non avendolo mai smentito, laburisti e verdi hanno sciolto l’alleanza, mentre i socialisti l’hanno mantenuta. L'atteggiamento dei partiti musulmani nei confronti di Israele e degli ebrei è quasi sempre ostile. All'inizio di quest'anno quasi tutti i partiti del consiglio municipale di Amsterdam hanno discuso, su richiesta della comunità ebraica, un documento intitolato "Accordo ebraico per Amsterdam", ne quale si afferma che gli ebrei hanno diritto alla propria sicurezza garantita dal governo della città, che l'antisemitismo deve essere combattuto e che la storia ebraica di Amsterdam dovrebbe essere insegnata nei programmi scolastici. Due partiti hanno rifiutato di firmarlo: Denk e BIJ1, un partito composto principalmente da immigrati dell’Africa centrale. Un candidato alle elezioni di Amsterdam per conto di Denk ha affermato che Israele e l'Occidente hanno avuto un ruolo nella nascita di ISIS.

L'organizzazione pro-Israele CIDI ha dichiarato che le attività parlamentari di Denk e la loro diffusione su Facebook abbondano di simboli antisemiti, propaganda e menzogne, giustificandoli come critica lecita a Israele. Anche alcuni rappresentanti di altri partiti musulmani sono su posizioni estremamente antisemite. All'Aja un consigliere olandese convertito all'Islam, Arnoud van Doorn, ha accusato il sionismo per il fallito colpo di stato del 2016 in Turchia. Il 4 maggio, giornata commemorativa nazionale in cui sono stati ricordati gli oltre 100.000 ebrei olandesi assassinati nella Shoah, ha detto che i palestinesi erano uguali agli ebrei e Israele ai nazisti. Ha anche twittato "Che Allah distrugga i sionisti". L'anno scorso alcuni studenti israeliani hanno visitato il parlamento olandese. Un altro membro musulmano del consiglio dell'Aja, Abdoe Khoulani, li definì "terroristi sionisti in addestramento" e "futuri occupanti e assassini di bambini". Un giudice olandese respinse una causa contro Khoulani, affermando che le sue osservazioni non costituivano incitamento all'odio. Il Belgio è un altro paese in cui i musulmani sono organizzati politicamente, anche se su scala ridotta. Il partito ‘Islam’ ha due rappresentanti nei consigli comunali. Il suo programma per il Belgio include l'introduzione della sharia e uno stato islamico al 100% . Il partito promuove anche la separazione tra uomini e donne nei trasporti pubblici. L'Islam ha annunciato che si presenterà in 28 comuni alle elezioni di ottobre. Se il fenomeno dei partiti musulmani si diffonde nell'Europa occidentale, è probabile che l'incitamento e le tensioni sociali aumenteranno ulteriormente.

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Manfred Gerstenfeld è stato insignito del “Lifetime Achievement Award” dal Journal for the Study of Antisemitism, e dall’ International Leadership Award dal Simon Wiesenthal Center. Ha diretto per 12 anni il Jerusalem Center for Public Affairs. 


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