Una strana guerra
Commento di Michelle Mazel
(Traduzione di Yehudit Weisz)
http://www.jforum.fr/drole-de-guerre-par-michele-mazel.html
Terroristi di Hamas
Dei centocinquanta razzi e di tutti i colpi di mortaio che la mattina del 9 agosto Hamas ha lanciato sui villaggi e sopra ai kibbutzim di Israele, non si è fatta alcuna menzione nella stampa occidentale. Né sono stati citati i venticinque feriti, tutti civili, e le due donne incinte trasportate d’urgenza in ospedale per un parto prematuro. C’è stato silenzio, fatta eccezione per Le Monde, il quale annuncia che "Hamas mercoledì ha sparato decine di razzi verso Israele. Tre persone, tra cui un neonato, sono state uccise nei bombardamenti di rappresaglia. " L’importante quotidiano si riferisce ovviamente alle vittime palestinesi, delle altre non gliene importa assolutamente nulla. Così come è di scarso interesse la situazione delle migliaia di bambini che hanno passato la notte nei rifugi. Per quel che riguarda l’enorme danno materiale, a chi importa? Del resto in passato, prima della Guerra dei Sei Giorni, quando micidiali raid terroristici erano stati lanciati contro Israele all’interno dei suoi confini, riconosciuti a livello internazionale, una famosa caricatura mostrava i membri del Consiglio di Sicurezza intenti a redigere la condanna delle rappresaglie che lo Stato ebraico non perdeva l’occasione di innescare. Ci si perde in congetture sulle ragioni di questa cecità dell'Occidente che si vorrebbe attribuire all'antisemitismo o all'anti-sionismo.
Da mesi ormai Israele ha invano rivendicato i poveri resti di due soldati morti in battaglia quattro anni fa durante l'operazione ”Margine di protezione”. Vuole avere anche notizie di due civili, apparentemente squilibrati, che avevano attraversato erroneamente il confine. Questi due uomini non sono mai stati visitati da un rappresentante della Croce Rossa e le loro famiglie non sanno nemmeno se sono ancora vivi. Ci si aspettava che delle organizzazioni umanitarie così pronte a criticare Israele, sarebbero insorte contro questo trattamento disumano e, naturalmente, contrario a tutte le convenzioni internazionali e al senso umano in generale. Stiamo ancora aspettando e il silenzio di queste persone, che fanno della loro buona coscienza la loro ragion d’essere, è assordante. Come è assordante il silenzio dei leader europei di fronte alle devastazioni di questi aquiloni innocui e di altri palloncini incendiari. Semplicemente non si vuole vedere. Eppure qualcuno c’è , che vede il pericolo, che sta tentando con ogni mezzo di calmare le acque.
L'Egitto, un Paese di confine sia della Striscia di Gaza che di Israele, ha compreso il pericolo. Sta facendo ogni sforzo per riportare Hamas alla ragione, usando ora la carota ora il bastone. E resta totalmente emarginato. I leader di Hamas però sono sordi alla ragione, perché sono armati dell'incomprensibile tacito sostegno di un'Europa invischiata nei suoi egoistici problemi e intrappolata in una concezione manichea, secondo cui lo Stato ebraico è colpevole di tutti i peccati, e lo è Israele, che si oppone ai coraggiosi combattenti per la libertà. Non importa a nessuno se questa sinistra strana guerra, che dura da più di tre mesi, rischia di trasformarsi da un momento all'altro in un conflitto, tanto reale quanto mortale.
Michelle Mazel