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Informazione Corretta Rassegna Stampa
09.08.2018 Verso la fine dello scandalo UNRWA?
Commento di Angelo Pezzana

Testata: Informazione Corretta
Data: 09 agosto 2018
Pagina: 1
Autore: Angelo Pezzana
Titolo: «Verso la fine dello scandalo UNRWA?»

Verso la fine dello scandalo UNRWA?
Commento di Angelo Pezzana

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Un altro passo nella direzione giusta della Amministrazione Trump nel cercare di eliminare quell’enorme scandalo di nome UNRWA, l’agenzia Onu creata nel 1949, il cui compito era occuparsi esclusivamente dei ‘rifugiati’ palestinesi, in qualunque parte globo si fossero recati, discendenti compresi, da circa 700.000 che erano, diventati più di sette milioni, con la previsione che saranno 10 milioni nel 2030 se la situazione non cambia. Sì, soltanto di loro si occupava UNRWA, perché ne esiste un’altra di agenzia Onu che riguarda tutti i rifugiati del mondo costretti ad abbandonare le loro case,la UNHCR, fondata nel 1950, che in tutti questi anni ha assistito 70 milioni di rifugiati. I palestinesi invece, sistemati dall’UNRWA in campi profughi in diversi paesi mediorientali, hanno mantenuto la loro qualifica di rifugiati, essendo compito dell’agenzia Onu impedire qualsiasi loro integrazione. Di fatto una popolazione in continuo aumento, utile per essere usata contro Israele, come le cronache di questi 70 anni hanno dimostrato. Se venissero accolti anche in uno Stato palestinese contiguo sarebbero comunque una presenza nemica inaccettabile per la sicurezza di Israele. Dovevano essere assorbiti dai vicini stati arabo-islamici, visto che avevano scelto di lasciare lo stato ebraico invece di rimanere, come li aveva esortati David Ben Gurion.

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Una scuola dell'Unrwa a Gaza, trasformata in deposito per i missili

Va ricordato che il nuovo stato ebraico accolse e integrò circa 800.000 ebrei espulsi dai paesi arabi, un pezzo di storia che i nostri cronisti evitano di citare, omettendo così un fatto essenziale per capire l’intero problema. Con la scusa che i rifugiati si trovano nei paesi arabi che li ospitano solo temporaneamente, perché prima o poi il loro futuro sarà in Israele e in uno stato palestinese, vengono negati loro tutti i diritti, non possono adire a molte professioni, non godono dei servizi sociali, sono invisi a sciiti e sunniti. Sono però assistiti dall’UNRWA. Se questa venisse a mancare, una soluzione concordata con i paesi che li ospitano sarebbe obbligatoria, quindi di grande utilità per gli stessi rifugiati. Il taglio finanziario deciso da Trump sta già registrando il licenziamento di un numero notevole di funzionari, molti anche europei – italiani inclusi- che per decenni si sono opposti a qualsiasi soluzione che comprendesse la cancellazione della agenzia, fonte di lauti stipendi derivati dallo status quo.


Angelo Pezzana


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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