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Un piccolo miracolo (Traduzione di Yehudit Weisz) http://www.jforum.fr/un-tout-petit-miracle.html Quest'anno lo Stato di Israele festeggia il suo settantesimo compleanno e gli eventi di questo anno molto speciale riservano continuamente nuove sorprese, non sempre buone. Così siamo rimasti attoniti alla notizia che in Romania la casa di Elie Wiesel (sopravvissuto ai campi di sterminio e premio Nobel per la Pace), diventata museo commemorativo, è stata oltraggiata con slogan antisemiti sui muri. L'odio per gli ebrei continua ad essere tramandato di generazione in generazione, ancora tre quarti di secolo dopo la Shoah. Un odio che, ovviamente, si è riversato sullo Stato ebraico e ha trovato un terreno fertile nei suoi vicini. Se lungo il confine libanese regna una relativa calma, lo si deve indubbiamente al coinvolgimento di Hezbollah al fianco di Assad nel conflitto siriano. Un conflitto carico di minacce. L'Iran, che non fa mistero della sua volontà di cancellare l’"entità sionista" dalla carta geografica, cerca di far avanzare le sue pedine, sotto la copertura di aiuti al regime di Damasco, le cui truppe sono tornate al confine con Israele. A Sud, i kibbutzim, le città e i villaggi di Israele da più di quattro mesi sono vittime di un terrorismo insidioso: migliaia di ettari di raccolti, di foreste e di riserve naturali sono divorati dalle fiamme nell'indifferenza del mondo, che non dice nulla ad Hamas mentre invita Israele alla moderazione, quando non lo condanna aspramente. Spesso descritto come illegittimo, attaccato costantemente dal movimento BDS, come si comporta lo Stato ebraico in questo anniversario? Per fortuna, bene. Il Mossad è andato a strappare una mezza tonnellata di documenti compromettenti dal cuore stesso dell'Iran. Israele lancia i suoi missili senza correre rischi oltre le frontiere per neutralizzare i depositi di armi e munizioni iraniani o i convogli destinati a Hezbollah. I suoi nemici non dettano più le regole nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU dopo l'arrivo di Nikky Haley, la rappresentante degli Stati Uniti, il Paese che ha appena trasferito la sua ambasciata a Gerusalemme e il mondo non è crollato. Il principe William, che un giorno potrebbe diventare re d'Inghilterra, ha infranto un tabù vecchio quanto lo Stato di Israele, ed è venuto in visita ufficiale.
Nonostante il chiasso delle lobby anti-israeliane e degli appelli al boicottaggio, è stata l’israeliana Netta Barzilai a vincere il Festival europeo della canzone in Eurovisione e Israele ospiterà l'edizione 2019 di questo evento molto popolare. Gli atleti israeliani continuano a familiarizzare ovunque. Una frugoletta di sette anni è diventata campionessa europea di scacchi nella categoria scolastica. Liel Levitan, che gioca a scacchi dall'età di quattro anni, sogna di diventare campionessa del mondo l'anno prossimo. Il torneo si svolgerà in Tunisia, un Paese che non riconosce Israele, ma che si è impegnato, formalmente, a lasciarlo competere per paura di vedere la Federazione Internazionale degli Scacchi delocalizzare questo prestigioso evento. E poi, improvvisamente, come una ciliegina sulla torta, è l'economia israeliana ad aver appena ricevuto una consacrazione senza precedenti: il famoso "AA-" che per la prima volta le conferisce l'Agenzia di rating di Standard & Poors. Questo premio ricompensa "un'economia di alta qualità" ed è particolarmente degno di nota data la situazione geostrategica di Israele, le numerose minacce che pesano sul Paese e le dimensioni del budget di spesa che esse richiedono. Quasi un miracolo.
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