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Il principe saudita Al Walid non è nuovo alle cronache. Oltre ad essere uno degli uomini più ricchi del mondo ,e fin qui niente di male, si sa che il petrolio rende bene, il nostro è anche azionista di un numero imprecisato di televisioni. Maggiore azionista lo è di ART, che sta per Arab Radio and Television Network, una stazione a livello globale di canali satellitari. Uno di questi, Iqraa Television, è decisamente istruttivo per quanto riguarda le varie attitudini del pensiero arabo nei confronti degli ebrei e di Israele in particolare. Non ci stiamo riferendo a qualche foglio compilato da qualche invasato fondamentalista,come vorrebbero farci credere i critici nostrani di Oriana Fallaci. No,questa è una delle catene televisive più diffuse del mondo arabo. Ed ecco quanto di istruttivo diffonde. Basmallah è il nome di una bambina di tre anni, ospite del programma condotto da Doaa'Amer,una famosa anchorwoman. "Conosci degli ebrei ?" le chiede l'intervistatrice. "Sì,risponde la bambina,ma non mi piacciono,perchè sono scimmie e maiali". "Chi lo dice ?", insiste l'intervistatrice, "Il nostro dio Allah nel Corano" risponde pronta la bambina. Niente male per l'età. Ma gli ospiti non si limitano a dotti infanti. C'è anche il prof.Adel Sadeq,capo del dipartimento di psichiatria all'Università del Cairo, che definisce così i cosiddetti martiri. " Con il martirio raggiungono il massimo della felicità, dell'estasi. Specificando che sta parlando nella sua veste di scienziato,di psichiatra, afferma che nel momento in cui comincia il conto alla rovescia, dieci,nove,otto,sette,sei,cinque,quattro,tre,due...... quando viene il momento di dire uno e farsi esplodere,quello è il momento più bello,mentre esplodi ti sembra di volare". Il fatto che lo descriva escluderebbe che l'abbia provato. Ma la sua passione nel raccontarlo chissà quante menti avrà impressionato e convinte a provare quanto è bello... volare. In un altro programma un padre discute della lezione che sta preparando insieme a suo figlio. "Lo sto istruendo per il prossimo martirio,il suo o il mio,non importa". Il figlio chiede al padre se Allah,nel caso in cui dovesse farsi esplodere, gli regalerà una macchina,un fucile e dei giocattoli. "Avrai tutto quello che vorrai",risponde il padre. Se sono questi i modelli famigliari che vengono proposti ai telespettatori delle televisioni arabe viene da chiedersi perchè mai lo stupore europeo di fronte alla determinazione dei "martiri" invece di dileguarsi si diffonda sempre di più. Come mai ci stupiamo ancora,inventandoci presunte frustrazioni o motivazioni politiche, quando alla base di tanto odio e fanatismo c'è solo una precisa volontà,feroce e disumana: distruggere Israele,poco importa se i padri diventano gli assassini dei propri figli. Il principe Al Walid,patron della rete che diffonde simile spazzatura, è passato alle cronache anche per un altro gesto. Dopo l'11 settembre, durante una serata di beneficenza organizzata dal sindaco di New York Rudolph Giuliani a favore delle famiglie delle vittime, Al Walid offrì a Giuliani un assegno di dieci milioni di dollari di fronte ad una platea già pronta all'applauso. Ma aggiunse,il buon principe, che l'America doveva cambiare la sua politica troppo favorevole a Israele e schierarsi dalla parte del mondo arabo. Al Walid lo avrebbe voluto dire al microfono,condizione posta per fare la munifica donazione. Giuliani si alzò, al microfono ci andò lui invece del principe e, strappando l'assegno in molti pezzettini, disse: se questa è la condizione si tenga pure i suoi soldi, io non li accetto. Caro Giuliani, è anche per uomini come te che l'America è un grande paese. |
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